Perché su Google Maps sono apparsi insulti a Israele al posto dei nomi delle città
"F**k Israele", "Che Dio maledica la Gerusalemme di Israele", La Palestina è libera, che Dio ci perdoni”. I messaggi anti isreaeliani sono apparsi sulle mappe della frontiera di Rafah tra Gaza e l'Egitto al posto delle città. Inserire nomi falsi su una mappa è molto semplice, basta avere un account Google, i vandali digitali hanno sfruttato la funzionalità di Google Maps che permette di creare e dare informazioni su attività commerciali e punti di riferimento che compaiono sul servizio. Non ci sono prove che i sistemi di Google siano stati violati o compromessi. Ben Decker, CEO della società di analisi delle minacce online Memetica, ha spiegato: “Si tratta di vandalismo informatico, che affonda le sue origini nelle prime fasi di Internet, quando le comunità hackeravano e deturpavano i siti web”. Decker ha poi aggiunto: “Il vandalismo informatico è molto più diffuso di quello del mondo reale, soprattutto quando si tratta di conflitti geopolitici, come quello tra Israele e Gaza, perché è un'azione che può essere fatta mantenendo l'anonimato”, ha affermato.
E infatti basta aprire Google Maps per veder comparire luoghi improbabili sparsi in tutto il mondo. Il Wall Street Journal nel 2019 aveva individuato circa 11 milioni di attività commerciali inesistenti. Tra questi ci sono anche nomi di fattura italiana come le Officine Pietro Pacciani, la centrale di smaltimento bambini, il bar del dux o il locale Rosso pomodoro Comunista. Il portavoce dell’azienda ha spiegato: “Su Google Maps, ci sforziamo di trovare il giusto equilibrio per aiutare le persone a trovare informazioni affidabili sui luoghi locali e ridurre contenuti imprecisi o fuorvianti. Abbiamo politiche chiare per i contributi degli utenti: stiamo esaminando e rimuovendo i contenuti che violano le politiche".
Google Maps ha disabilitato i dati sul traffico in tempo reale
A fine ottobre Google Maps ha deciso di bloccare il servizio in tempo reale in Israele, gli utenti potranno continuare a usare le app ma non verranno mostrati i dati che rivelano lo spostamento degli utenti lungo le strade del Paese. La mossa, come ha sottolineato Google, vuole tutelare gli abitanti, le informazioni potrebbero infatti essere utilizzate da Hamas per scegliere dove attaccare in base all'affluenza di persone in una determinata area."In risposta all'evolversi della situazione nella regione abbiamo temporaneamente disabilitato la possibilità di vedere le condizioni del traffico in tempo reale per tutelare la sicurezza delle comunità locali", ha spiegato un portavoce di Google. “Chiunque si rechi verso un luogo specifico riceverà comunque percorsi e orari di arrivo stimati che tengono conto delle attuali condizioni del traffico.”
L'idea alla base della scelta di Google è da un lato difensiva, impedire di ricevere informazioni sul traffico limita la capacità di Hamas di prendere di mira determinate aree, dall'altro l'IDF teme infatti che le informazioni sul traffico su Google Maps possano rivelare gli spostamenti dell'esercito israeliano.