Perché su Facebook c’è ancora Alessia Marcuzzi che mi consiglia dove investire i soldi?
Tutti sanno che è una fake news. C’è stata una presa di posizione delle persone coinvolte, c’è un fact-checking pubblicato da un team editoriale che collabora direttamente con Facebook, ci sono state segnalazioni dirette fatte a Facebook con tanto di risposta ufficiale di un portavoce. Tutte le persone coinvolte in questo processo sanno che Alessia Marcuzzi non ha mai consigliato metodi di investimento durate un’intervista con Fabio Fazio, eppure quell’annuncio continua a comparire.
L’ultimo avvistato da Fanpage.it risale alla mattina del 27 novembre. Tutto segue le linee guida di una truffa che abbiamo già raccontato. C’è un account verificato che sponsorizza un articolo. C’è un intro che fa riferimento a importanti “informazioni finanziarie” che potrebbero “scuotere le fondamenta della società italiana” e poi c’è un articolo di giornale con un personaggio noto al pubblico pronto a rivelarle.
È una truffa che abbiamo già segnalato in passato, ne avevamo parlato nei primi giorni di ottobre. Non solo. Sempre su Fanpage.it abbiamo raccontato di cosa succede a chi cade in questa truffa. E ancora, la stessa Alessia Marcuzzi ha confermato di non aver nulla a che fare con questa truffa. Ma questa truffa usa anche altri nomi, da Alessandro Cattelan a Francesca Fagnani, passando per Elisabetta Canalis e Chiara Ferragni. A volte usa anche l'intelligenza artificiale per creare video deepfake.
Il finto articolo di Repubblica
In quello che vi lasciamo qui sotto cambia solo un particolare rispetto agli articoli citati di solito. Di solito questi articoli usano come link di riferimento una url che sembra arrivare da un giornale. In molti casi abbiamo trovato una finta anteprima di Repubblica. Ovviamente una volta aperto il link si atterrava un finto articolo che non aveva nulla a che fare con Repubblica. Questa volta invece il trucco non è riuscito.
L’articolo sembra arrivare da Italy news for buddy. Cercando su Google non si trova praticamente nessun riferimento a questo portale. È probabile quindi che ancora una volta questo sia solo un nome fasullo, associato a un portale secondario. In tutto questo sotto all’articolo compare un fact-checking che spiega come non ci sia un grammo di verità nella sponsorizzazione. Il fact-checking è firmato da David Puente, che collabora con Meta proprio per analizzare la veridicità delle notizie.
La risposta di Meta
Fanpage.it ha segnalato per la prima volta questo problema il 6 ottobre. Già allora un portavoce di Meta aveva detto che l’azienda di social network stava monitorando questo tipo di truffe: “Stiamo dedicando risorse significative per contrastare questo fenomeno, a partire dal bloccare gli annunci fraudolenti sulle nostre piattaforme. Continuiamo a investire in nuove tecnologie e metodi per proteggere le persone che utilizzano i nostri servizi da queste truffe”.
L’unico dubbio, a questo punto, è che le maglie per controllare le pubblicità sponsorizzate dagli utenti verificati siano più larghe di quelle per controllare le notizie pubblicate dagli utenti normali. Questo poteva avere vagamente senso quando il verificato veniva assegnato direttamente da Facebook per certificare l’identità di un utente già noto sulla piattaforma. Ora che bastano pochi dollari al mese per ottenerlo, non può più essere una garanzia.