Perché non si riescono più a creare le immagini in stile Ghibli con ChatGPT

Fino a ieri ChatGPT ha sformato a ritmo serrato immagini ispirate alle opere di Hayao Miyazaki. Ritratti, foto storiche, di famiglia, personaggi famosi, scatti rubati all’attualità e meme sembravano usciti da un film dello studio Ghibli, la casa di produzione con cui il regista Miyazaki ha firmato capolavori come Il mio vicino Totoro o Porco Rosso. Poi il modello si è bloccato. All'inizio ha cominciato a generare immagini meno precise, che richiamavano lo stile giapponese senza però essere una replica fedele delle opere di Miyazaki. Poco dopo al posto dell'immagine richiesta è comparso un messaggio: "Non sono in grado di elaborare questa richiesta poiché viola le nostre policy sui contenuti. Sentiti libero di inviare un nuovo prompt e sarò felice di aiutarti!".
Nessun tentativo di aggirare il bot ha funzionato, ogni volta che abbiamo chiesto di creare un'immagine nello stile di Miyazaki ha bloccato il prompt. Quando abbiamo chiesto al chatbot ulteriori spiegazioni ci ha risposto: "Mi scuso per l'inconveniente. Le linee guida e le politiche sui contenuti sono state aggiornate per garantire un uso sicuro e responsabile della piattaforma. Ciò può significare che alcune richieste che in passato erano accettabili ora potrebbero non esserlo più. Spero che tu possa comprendere. Se hai un altro tipo di richiesta che rispetta le politiche, sarò felice di aiutarti!".
Il caso delle immagini ispirate a Hayao Miyazaki.
Era solo questione di tempo. Dietro la moda delle immagini create nello stile di Miyazaki c'è un problema di diritto d’autore. Tutto è iniziato martedì 25 marzo, quando ChatGPT ha rilasciato il suo nuovo aggiornamento per le immagini che permette di creare contenuti più complessi e fedeli al prompt di base. Il nuovo update del chatbot permette anche di caricare foto per modificarle a piacimento, come è successo con il caso Miyazaki.
È bastato chiedere al chatbot "Make this ghibli anime style" per generare una valanga di immagini che sembravano uscite da un film di Miyazaki. Il caso solleva alcune domande sul copyright che da tempo sono rimaste in sospeso L'autore ha dato il consenso per far allenare l’intelligenza artificiale sulle sue opere? Di chi è la proprietà intellettuale delle immagini che ricalcano uno stile che appartiene a una casa di produzione?
Alla prima la risposta è sicuramente no, sulla seconda si basa il possibile blocco imposto dalla società. OpenAI non ha ancora rilasciato comunicazioni ufficiali ma potrebbe aver aggiornato le policy per impedire la riproduzione di immagini. Non solo in stile Ghibli, abbiamo fatto anche altri test sulla falsa riga del caso Miyazaki e ogni volta ci siamo trovati di fronte allo stesso messaggio. Sia i test sulla versione gratuita sia a pagamento sono stati bloccati dal chatbot.
Sam Altman, che ha impostato come immagine profilo su X proprio un suo ritratto in stile Ghibli ha pubblicato un post quando hanno iniziato a verificarsi i primi problemi: "Stiamo rifiutando alcune generazioni che dovrebbero essere consentite; stiamo risolvendo il problema il più velocemente possibile." Un messaggio in contrasto con le possibili policy aziendali annunciate dal chatbot, le prossime dichiarazioni dell'azienda potrebbero far luce sulle cause del blocco. Ad ogni modo il caso Miyazaki ha aperto il vaso di Pandora del copyright, diventa sempre più urgente una nuova regolamentazione per proteggere le opere degli artisti.