Perché non è così facile abbassare la potenza dei contatori in tutta Italia (come vorrebbe l’Europa)
“Una cosa del genere non è mai stata fatta prima”. Parlando con diversi fonti negli enti e nelle aziende che si occupano di energia in Italia la risposta è sempre la stessa. Fino a questo momento non è mai stata imposta una riduzione della disponibilità di corrente elettrica a livello nazionale. Eppure, è questo quello che prevedono le bozze del Piano per la riduzione dei consumi di energia elettrica e gas che sta valutando l’Unione europea. Per adesso la proposta è quella di fissare il taglio obbligatorio dei consumi elettrici del 10% su base mensile, un risultato da raggiungere con una riduzione del 5% nelle ore di punta. Una volta approvata, la direttiva dovrà essere applicata dai singoli Paesi, anche se la strada non sembra esattamente in discesa.
Come funzionano i contatori smart
Secondo i dati comunicati a Fanpage.it dall’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente (Arera), al momento in Italia ci sono circa 36,5 milioni di utenze elettriche. Di questi circa 30 milioni sono inquadrate come "domestiche". Sempre stando alle dichiarazioni di Arera praticamente la totalità di queste utenze montano almeno un contatore smart definito di “prima generazione”. Già questo modello di contatore permette la lettura e la gestione dell’emissione di energia da remoto.
Circa la metà delle utenze poi monta contatori smart di “seconda generazione” che permettono una lettura più accurata dell’energia consumata. Nello specifico sono in grado di elaborare delle bollette basate sul consumo effettivo e non su un sistema di stime e conguagli. Entrambe le tipologie di contatore possono regolare il flusso di corrente eseguendo un comando ricevuto a distanza. Quindi, in linea teorica, non ci dovrebbero essere problemi per applicare le direttive europee.
Un intervento di massa mai sperimentato
Il punto però riguarda l’intervento di massa. Fino a questo momento la regolazione dell’energia dall’esterno per un contatore è stata fatta solo per utenze singole. Di solito questo tipo di intervento sui contatori viene fatto per ridurre la potenza in caso di morosità, anche se ci sono dei casi particolari in cui gli utenti chiedono una maggiorazione della potenza standard. Se non si pagano le bollette, prima della sospensione dell’utenza elettrica, i fornitori di energia possono depotenziare il contatore portandolo al 15% del totale.
Fino a questo momento però non è mai stato tentato un intervento di massa, in grado di coinvolgere milioni di utenti. Oltretutto, per come è pensato ora, il piano per la riduzione dell’energia che sta studiando l’Unione Europea non si baserebbe su un taglio definitivo ma verrebbe applicato solo per alcune ore nel corso della giornata. La verifica sulla “fattibilità tecnica” quindi è ancora in corso. Per risolvere il problema basterebbe un aggiornamento dei software ma per completarlo su tutti i 30 milioni di contatori presenti in Italia potrebbero servire anche due mesi.