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Perché Netflix vuole cancellare questo pulsante: come cambierà la piattaforma

La piattaforma sta investendo sui tag uno strumento fondamentale per indurre gli spettatori a premere Play. Potrebbe invece abbandonare le percentuali di gradimento in base alla compatibilità tra il contenuto e l’utente.
A cura di Elisabetta Rosso
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Da un lato ci sono le percentuali di compatibilità, dall'altro i tag "comico", "thriller", "romantico". L'obiettivo di Netflix è far premere il pulsante su Play e proporre il contenuto giusto alla persona giusta. Da anni affina questo metodo, e ora potrebbe cambiare strategia. Secondo il New York Times e IndieWire, la funzione "Match" potrebbe sparire perché confonde gli utenti. Dopo anni di test i dirigenti dell'azienda sanno che le "risorse promozionali", come i tag o le percentuali devono funzionare in meno di un minuto. "In media, se non riesci a convincere qualcuno a premere play entro 53 secondi, la probabilità diminuirà vertiginosamente" ha spiegato al Times Eunice Kim, chief product officer di Netflix.

Non sarebbe il primo cambiamento di strategia per Netflix, negli anni ha testato, preso e cancellato diverse funzionalità. Tra queste la valutazione di un contenuto attraverso cinque stelle, e il pulsante "Sorprendimi", lo strumento di riproduzione causale per suggerire un contenuto in base ai gusti. Match potrebbe essere la prossima, l'opzione è stata lanciata nel 2021, e indica la percentuale di gradimento di un contenuto in base alle abitudini dell'utente.

Come funziona la strategia dei tag

Netflix sta investendo sui tag, uno strumento fondamentale per indurre gli spettatori a premere Play. "Immagina riviste che non hanno copertine e che contengono solo fotografie", ha spiegato  Allan Donald, direttore del prodotto di Netflix. "I tag fanno la differenza quanto la scritta su una copertina per decidere ‘questo contenuto è per me'." È uno strumento che abbinato al trailer aiuta l'utente a orientarsi e scegliere il contenuto in linea con i suoi gusti. Anche perché la piattaforma presenta oltre 10.000 titoli, e l'offerta smisurata rischia di demotivare lo spettatore che non riesce a scegliere. I tag mostrati agli utenti si basano sulla cronologia di visualizzazione della persona.

Julia Alexander, direttrice della strategia presso la società di ricerca Parrot Analytics, ha spiegato che i tag probabilmente funzionano a livello sottile. Tutti noi, come potenziali spettatori, "quando vediamo il termine ‘grintoso' o vediamo il termine ‘cerebrale', capiamo intrinsecamente cosa significa". Esistono più di 3000 tag che vengono selezionati dai tagger. La scelta della parola è fondamentale, deve riassumere il mood e lo stile di un film, di una serie o di un documentario, il tag deve essere al tempo stesso semplice e evocativo. 

Un momento difficile per le piattaforme streaming

Non è un momento semplice per le piattaforme. Le tradizionali società di media e intrattenimento hanno perso più di 20 miliardi di dollari dall'inizio del 2020 sulle loro attività di streaming direct-to-consumer. Netflix nel 2022, ha subito un calo delle entrate ed è aumentata la concorrenza con le altre piattaforme. Per questo nel 2023 Netflix ha cambiato la sua formula di abbonamento. Prima ha bloccato la condivisione delle password introducendo il concetto di nucleo domestico e poi ha ridotto i piani di abbonamento togliendo quello Base.

Non solo. Stando ai dati del Wall Street Journal, Netflix si starebbe preparando ad aumentare di nuovo i prezzi dei suoi abbonamenti. A 2021 la piattaforma di streaming aveva già aumentato le sue tariffe in Italia. L’abbonamento Base era rimasto invariato a 7,99 euro ma quello Standard era passato da 11,99 euro a 12,99 euro mentre il Premium era salito da 15,99 euro a 17,99 euro.

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