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Musk pensa che la nuova app di Instagram sia stata fatta dai dipendenti licenziati da Twitter

La nuova app di Meta è molto simile a Twitter, stessa interfaccia, funzionalità e si rivolge a quegli utenti che sono stati delusi dalla rivoluzione di Elon Musk.
A cura di Elisabetta Rosso
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Ormai è guerra. Dalla gabbia di MMA alle aule di tribunale Elon Musk e Mark Zuckerberg stanno spaccando la Silicon Valley e l'ultimo terreno di scontro è Threads, l'app satellite di Instagram che vuole diventare la nuova casa degli esuli di Twitter. È stata lanciata ieri negli Stati Uniti e "in sette ore ha ottenuto 10 milioni di iscritti", ha commentato Zuck entusiasta. Un cifra importante, Facebook ha impiegato 852 giorni il traguardo dei 10 milioni, mentre Twitter 780. Dietro al successo di Threads però ci sono diversi fattori, come i due miliardi di utenti di Instagram e un processo di iscrizione semplice e veloce per slittare sulla nuova app. Secondo i legali di Musk però c'è anche altro dietro al successo di Threads: segreti aziendali e appropriazione indebita.

Per questo mercoledì l'avvocato di Twitter Alex Spiro ha inviato una lettera al CEO di Meta Mark Zuckerberg accusando l'azienda di "appropriazione intenzionale e illegale dei segreti commerciali di Twitter e di altre proprietà intellettuali" per creare Threads. Spiro ha anche aggiunto che Meta avrebbe assunto dozzine di ex dipendenti di Twitter che "avevano e continuano ad avere accesso ai segreti commerciali di Twitter e ad altre informazioni altamente riservate", che alla fine hanno aiutato Meta a sviluppare quella che ha definito l'app Threads "copycat".

Il conflitto tra Zuckerberg e Musk

"Twitter intende far rispettare rigorosamente i propri diritti di proprietà intellettuale e chiede a Meta di adottare misure immediate per interrompere l'utilizzo di segreti commerciali di Twitter o altre informazioni altamente riservate", si legge nella lettera riportata da BBC. "Twitter si riserva tutti i diritti, incluso il diritto di richiedere sia rimedi civili che provvedimenti ingiuntivi senza ulteriore avviso".

Su Threads, il portavoce di Meta Andy Stone ha postato che "nessuno nel team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter". Al di là del personale, lo stesso Zuckerberg non ha provato a nascondere il vero obiettivo di Threads: essere un'alternativa a Twitter. E come se non bastassero l'interfaccia simile, e le stesse funzionalità, il Ceo di Meta per l'inaugurazione della nuova app ha anche rotto un silenzio di 11 anni su Twitter. Ha pubblicato il celebre meme dei due Spider-Man quasi identici che si indicano a vicenda, una provocazione rivolta al suo nemico Elon Musk.

Il re di Twitter attacca di petto la nuova creatura di Zuckerberg: "È un'app finta. È mille volte meglio essere attaccati da persone sconosciute su Twitter che indugiare in una felicità falsa su piattaforme come Instagram che nascondono il dolore", ha scritto Musk, dopo il lancio .

Come funziona Threads

"I threads sono il luogo in cui le comunità si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che ti interessano oggi a ciò che sarà di tendenza domani", afferma la descrizione dell'app. "Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creator preferiti e altri che amano le stesse cose, oppure creare un tuo fedele seguito per condividere le tue idee, opinioni e creatività con il mondo". Ha un feed in cui pubblicare dei micropost, e si potrà rispondere con dei commenti, ripotare dei contenuti e allegare immagini e foto.

Threads ha un'inquietante somiglianza con il suo rivale, Twitter. Non è chiaro se Meta abbia assunto o meno i dipendenti di Twitter, l'app satellite di Instagram però funziona allo stesso modo, e anche l'interfaccia è simile. Ma per Meta non è la prima volta, negli anni ha raffinato l'arte di guardare cosa succede intorno e reinventarsi. Basta pensare alle "Storie di Instagram", lanciate del 2016, una copia della funzione già esistente su Snapchat dove era possibile pubblicare video e foto che scomparivano dopo 24 ore. Ma anche "Instagram Reel" del 2020 è una copia di TikTok. Ora Meta guarda a Twitter decisa a diventare l'alternativa per tutti i dissidenti delusi dalla rivoluzione di Elon Musk.

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