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Perché Luigi Mangione è diventato un eroe sui social, l’esperto: “È come Davide contro Golia”

Luigi Mangione è stato accusato di aver ucciso un uomo, eppure sui social si è trasformato in un eroe, un sex symbol, e l’icona di una rivoluzione contro un sistema ingiusto. Abbiamo cercato di capire insieme al sociologo Stefano Tomelleri cosa c’è dietro questi processi di glorificazione.
Intervista a Stefano Tomelleri
Sociologo
A cura di Elisabetta Rosso
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Da quando Luigi Mangione è stato accusato di aver ucciso Brian Thompson, CEO della compagnia sanitaria statunitense UnitedHealthcare, è iniziato uno strano processo di glorificazione su Internet. C'è chi mostra le sue immagini segnaletiche con sotto la canzone di Britney Spears Criminal, sono comparse tazze, magliette e cappellini con il suo volto, e anche campagne di raccolta fondi su Go Found Me. Luigi Mangione è un 26enne accusato di aver ucciso un uomo. Eppure è diventato altro. Un sex symbol, un antieroe, l'icona della rivolta contro le falle della società contemporanea. Un Davide che sfida Golia, nel caso Mangione ha il volto del sistema sanitario statunitense.

Il fascino del male c'è sempre stato. Pensiamo al caso Menéndez, alle groupie fuori dai tribunali, alle lettere d'amore in carcere, banalmente alle serie che pungolano il nostro desiderio di avvicinarci a qualcosa di oscuro che ci spaventa e ci attrae. Il caso Mangione ha tutto questo, ma anche altro. Per capire meglio cosa c'è dietro alla narrazione dell'eroe che sta contaminando i social, e quindi la realtà, abbiamo parlato con Stefano Tomelleri, professore ordinario di Sociologia presso l’Università degli Studi di Bergamo e presidente di AIS – Associazione Italiana di Sociologia.

Da dove nasce l'attrazione verso Mangione?

Da diversi elementi, anche caratteristiche personali, è un bel ragazzo, viene da una buona famiglia, che si dedica alla comunità, è benestante.

Ecco ma l'essere benestante è davvero un punto a favore?

Sì, perché lui non è l’espressione di una marginalità sociale, di una povertà risentita dal sistema perché lo subisce. Non è mosso dalla disperazione, ma da un senso di giustizia, vuole avere un impatto politico. In questo senso il fatto che appartenga a un ceto medio fa sì che la sua azione non sia legata a un disagio personale.

C’è un meccanismo di identificazione? Per esempio mosso dalla rabbia sociale di chi vorrebbe fare qualcosa ma non riesce…

Certo, credo che in molti abbiamo provato questa identificazione, soprattutto vedere in Mangione qualcuno che è riuscito a fare qualcosa che anche loro avrebbero voluto fare.

Il caso è diventato virale sui social. Basti pensare al trend che usa la canzone "Criminal" di Britney Spears abbinata ai collage di Mangione. 

Sì, qui dobbiamo fare una premessa, i social lavorano sull’economia dell’attenzione, si muovono su quei contenuti che attirano appunto l’attenzione. La polarizzazione, la radicalizzazione sono cruciali per farlo. Quindi questo è normale, però di solito sono fenomeni di breve durata. In questo caso l’onda sta montando ed è contagiosa. 

Quali sono i rischi?

É difficile stabilire una causalità lineare, analizzerei più i social come un termometro, stanno mostrando una società americana fortemente diseguale, dove c’è un diffuso malessere soprattutto per quanto riguarda il sistema sanitario nazionale. La situazione esiste da tempo e ora è amplificata con i social.

Non solo social. Sono comparse anche raccolte fondi su GoFundMe per Mangione. 

Si ho visto, questo succede perché sta diventando una causa, al di là del gesto criminale.

C'è sempre stato un fascino verso i criminali, quali sono i punti in comune del caso Mangione?

I punti in comune sono la radicalizzazione, il gesto estremo e la fascinazione nei confronti della violenza, cosa che ci deve sempre preoccupare.

E invece quali le peculiarità?

Quello che lo distingue è l’elemento generazionale, e l’individuo che si scaglia contro un sistema. Riprende l’archetipo di Davide contro Golia. In molti sostengono Mangione vedendo in lui l'eroe che si scaglia contro il sistema sanitario nazionale, un sistema che causa molte vittime. C’è però un problema di fondo.

Quale?

È giusto contrastare un sistema del genere, è sbagliato però farlo con la violenza. Anche perché abbiamo i mezzi, legali, sociali, per combattere queste ingiustizie. Ci sono moltissime cause di cittadini che sono riusciti a ottenere giustizia contro il sistema sanitario. Scegliere invece vie brevi per problemi enormi è estremamente molto pericoloso.

A proposito di elementi generazionali. C’è in questa storia anche un po’ il fascino dell’antieroe? 

C'è. Sono d’accordo, non solo è rinforzato da un elemento tipico della nostra società occidentale. Viviamo in un mondo che promette pari opportunità e ci invita tutti a realizzare le nostre aspirazioni, poi di fatto ci sono disuguaglianze enormi, tra nord sud, centro e periferia. Quindi uguaglianza proclamata e disuguaglianza di fatto. Ne deriva una rabbia sociale che poi fa guardare con ammirazione a determinati gesti, come quello di Mangione.

Quindi il grande elemento che spinge ad ammirare o giustificare Mangione è proprio il risentimento sociale. 

Esatto, è la causa principale, e anche il motivo per cui questo caso sta montando, addirittura gli opinionisti americani non hanno condannato apertamente il gesto, anche perché è evidente come il sistema sanitario abbia dei problemi.

E come mai ha fatto presa anche in Italia?

Perché anche da noi, soprattutto dopo il Covid, le disuguaglianze sono aumentate, disuguaglianze di genere, di istruzione, etniche, geografiche, di reddito. Ma anche l’accesso alla digitalizzazione, ci sono persone che non sanno usare un computer. Quando ci sono queste disuguaglianze legate appunto a una società che promette possibilità per tutti ecco, il risultato non può che essere un mix esplosivo.  

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