Perché l’oggetto misterioso sulle spiagge dell’Australia è stato portato in un luogo segreto
Il mistero sembrava già risolto. Negli scorsi giorni sulle spiagge a Nord di Perth, nell’Australia Occidentale, si è arenato un enorme cilindro dal colore dorato. Alto 2,5 metri, con una parete danneggiata, l’oggetto aveva buona parte della sua superficie ricoperta di alghe e gusci di crostacei. Il lascito di un lungo viaggio in mare. Al netto di qualche complottismo, la sua origine sembrava chiara. Secondo Alice Gorman, esperta di archeologia spaziale, quel cilindro doveva essere uno stadio di un razzo lanciato dal programma spaziale Indiano.
Al momento però non ci sono conferme ufficiali. Sull’oggetto sta indagando l’Agenzia Spaziale Australiana che ora ha deciso di spostare il cilindro in un luogo segreto, così da completare le analisi e definire un’origine certa dell’oggetto spaziale. La polizia ha diffuso una serie di dichiarazioni in cui esclude solo una pista: il cilindro non è una componente di un areo commerciale, come invece suggerivano le prime ipotesi.
“Contrariamente alle speculazioni, non ci sono prove a sostegno della teoria che l'oggetto sia collegato a un aereo commerciale. Dopo un'ampia consultazione con agenzie statali e nazionali, si ritiene che l'oggetto sia legato a un sistema missilistico”.
Lo spostamento in un luogo segreto
Su Twitter si trovano senza troppa difficoltà foto di curiosi che si avvicinano al cilindro, bevono birra e si mettono in posa per scattare delle foto. Una prima valutazione aveva chiarito che non c’erano pericoli per gli esseri umani ma l’Agenzia Spaziale Australiana aveva chiesto comunque ai turisti di non avvicinarsi. Ora però ha deciso di portare tutto in un luogo che non è stato rivelato, sia per completare le analisi che per sottrarlo alle mani dei turisti.
Spiega sempre la polizia: “Sono state prese tutte le misure necessarie per mitigare qualsiasi potenziale pericolo e l'oggetto è ora contenuto e conservato in modo sicuro mentre l'Agenzia spaziale australiana lavora per confermarne l’origine”. Nel 1979 sempre in nell’Australia Occidentale erano caduti anche i detriti di Skylab, la prima Stazione Spaziale degli Stati Uniti.