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Perché l’Italia non può assumere neanche il “più sfigato degli hacker”: i dati del ministro Crosetto

Il ministro Guido Crosetto si è lamentato dei tetti agli stipendi dei manager pubblici spiegando che alle condizioni attuali è difficile assumere bravi hacker per difendere i confini cybernetici del nostro Paese. Abbiamo verificato le offerte di lavoro presenti sul mercato per capire quali sono le proposte.
A cura di Valerio Berra
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Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato una formula che sta rimbalzando in questi giorni tra i portali specializzati in cybersecurity. Crosetto ha spiegato alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati la situazione della cybersecurity in Italia, un’analisi non esattamente serena. Il piano del ministro, spiega Repubblica, prevede ora la creazione di un’Arma dedicata alla cybersecurtiy e l’impegno per creare una difesa che non riguardi solo le reti delle forze armate.

In tutto questo però c’è un estratto che ha lasciato il segno. La frase è: “Con 240.000 euro non trovi neanche il più sfigato degli hacker”. Il tema sembra chiaro. Nel 2011 il governo guidato da Mario Monti ha introdotto per la prima volta un tetto alla retribuzione dei manager pubblici: ora il tetto è fissato a 240.000 euro all'anno, abbastanza per garantire circa 9.700 euro al mese. Calcolo fatto a spanne contando 13 mensilità. Ma è davvero così?

Quanto si guadagna nel mondo della cybersecurity

Facciamo una premessa. Non esiste nel mondo una tabella fissa di stipendi nell’ambito della cybersecurity. Le Ral, i benefit e in generale le condizioni di lavoro possono variare a seconda della necessità dell’azienda e della tipologia di contratto. Ovviamente un esperto di cybersecurity di lunga esperienza, che ha lavorato con realtà diverse nel settore ed è in grado di coordinare team e strutture può benissimo avere uno stipendio lunare. Ma intanto abbiamo dato un occhio al mercato.

Partiamo dal situazione in Italia. Secondo le informazioni riportata dalla School of Business del Politecnico di Milano, al momento in Italia lo stipendio medio di un CISO è lontano dalla soglia dei 240.000 euro all’anno. Il CISO è il Chief Information Security Officer. Citiamo: “Nel 2023 in Italia lo stipendio medio che può percepire un esperto di sicurezza informatica è di circa 25.000 euro lordi annui per una posizione entry-level. I lavoratori con esperienza media guadagnano intorno ai 42.000 euro annui, mentre i più esperti e qualificati possono anche raggiungere e superare i 70.000 euro l’anno”.

Questi dati però sono ben lontani dal mercato internazionale. Secondo una ricerca del Centro Studi Tim pubblicata dal portale CyberSecurity 360 la retribuzione annua di un cybersecurity specialist arriva in Paesi come Regno Unito e Lussemburgo tranquillamente a 100.000 euro, in media. Ma guardando agli Stati Uniti vediamo che i salari sono ancora più alti. Secondo il portale Salary.com qui un CISO prende dai 246.758 ai 454.683 dollari all’anno, con una media che si aggira attorno ai 340.000 dollari all’anno. Qui sì, siamo lontani dalle retribuzioni previste dai tetti per i manager pubblici.

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