video suggerito
video suggerito

Perché l’Europa ha multato Apple e Meta per 700 milioni di euro: il motivo non sono i dazi

La Commissione Europea ha multato Apple per 500 milioni di euro e Meta per 200 milioni di euro. In entrambi i casi si tratti di sanzioni arrivate dopo l’applicazione del Digital Markets Act (Dma), il regolamento europeo in materia di mercati digitali. Le risposte delle Big Tech a questa multa danno già un indizio su come si muoveranno in futuro le guerre commerciali.
A cura di Valerio Berra
0 CONDIVISIONI
Immagine

Le ultime multe decise dalla Commissione Europea per le Big Tech sono consistenti. Apple è stata sanzionata per 500 milioni di euro. Meta, la società che si occupa di Facebook, Instagram e WhatsApp per 200 milioni di euro. Non è, o almeno non è ancora, una risposta alla complessa guerra dei dazi innescata da Donald Trump all’inizio di aprile ma l’ultimo capitolo di un piano cominciato parecchio tempo fa.

Il Digital Markets Act, abbreviato Dma, è un regolamento europea entrato in vigore a novembre 2022. Tecnicamente si può applicare dal maggio del 2023. È un documento che affronta parecchi passaggi ma per restare generici possiamo dire che ha l’obiettivo di definire delle regole per i mercati digitali che favoriscano la competizione e non lascino il monopolio completo alle Big Tech. Qui vi lasciamo il portale ufficiale del Dma.

Nello specifico, il Dma introduce per le grandi piattaforme due liste: una blacklist di pratiche vietate e una whitelist di pratiche obbligatorie. Scrive Agenda Digitale: “Tra le misure più rilevanti ci sono il divieto di privilegiare i propri servizi a discapito di quelli di terzi, l’obbligo di garantire l’interoperabilità delle piattaforme e restrizioni più severe sull’uso dei dati personali degli utenti”.

Meta e Apple sono accusate di aver violato queste norme. Nello specifico, scrive il Corriere della Sera, Apple sarebbe accusata di aver violato l’obbligo di favorire la comunicazione tra i suoi utenti e gli sviluppatori che si occupano delle app distribuite dal suo store. Meta invece non avrebbe offerto ai suoi utenti dei servizi alternativi dove vengano utilizzati meno dati personali. In ogni caso, nulla a che fare con i dazi.

La risposta delle Big Tech

Per capire da che parte andranno le prossime guerre commerciali è interessante leggere la dichiarazione rilasciata da Joel Kaplan, manager di Meta: “La Commissione Ue sta cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi. Non si tratta solo di una multa”. E ancora: “Il fatto che la Commissione ci costringa a cambiare il nostro modello di business equivale, di fatto, a imporre a Meta una tariffa da miliardi di dollari”.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views