Perché l’esercito di Israele sta usando l’intelligenza artificiale nei bombardamenti
I primi dati sul numero di civili morti durante il bombardamento del campo profughi di Al Maghazi nella Striscia di Gaza si fermano a 70. Secondo diversi fonti aumenteranno. La notte tra il 24 e il 25 dicembre è stata una delle più sanguinose da quando è cominciata l’operazione Spade di Ferro, l’offensiva guidata da Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Il bombardamento del campo profughi è solo l’ultimo di un lunghissimo elenco di obiettivi ingaggiati e colpiti, un elenco che viene gestito anche grazie all’intelligenza artificiale.
Secondo i dati riportati dall’Israel Defense Forces, a metà dicembre il numero degli obiettivi colpiti durante l’operazione Spade di Ferro aveva superato quota 22.000. Un dato che non è paragonabile a nessuna delle operazioni condotte da Israele nella striscia di Gaza. Il numero di morti trai i gazawi, secondo gli ultimi dati, sfiora quota 20.000. L’esercito israeliano per definire i suoi attacchi non segue una lista stilata prima dell’operazione ma ha un archivio in costante aggiornamento organizzato con un software di intelligenza artificiale che si chiama The Gospel.
Come funziona The Gospel
Alcune informazioni su come funziona The Gospel sono state pubblicate dal quotidiano The Guardian, da +972 Magazine e dalla rivista ebraica Local Call. Questo software mette insieme una lunga serie di informazioni che poi si traducono negli obiettivi da colpire. Tra i dati che vengono analizzati e poi trasformati in obiettivi ci sono le informazioni dell’intelligence, le intercettazioni, i video registrati dai droni ma anche i dati forniti dai soldati sul campo.
Tutto questo diventa una serie di coordinate in cui ci sono dentro singoli appartamenti, interi palazzi, negozi, strutture sportivi e ingressi di tunnel. Un elenco che, citano le fonti riportate dal The Guardian, non affronta sempre la revisione di un occhio umano: “È una fabbrica di omicidi di massa. È vero, c'è una persona che controlla gli obiettivi prima di ogni attacco ma non ha davvero il tempo che serve per valutarli”.