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Perché le principali testate francesi hanno fatto causa a X: “Ci sta sfruttando”

I diritti connessi, al centro della questione legale, permettono alle testate giornalistiche, alla agenzie stampa o alle riviste di ottenere un giusto compenso quando i loro contenuti vengono ricondivisi o riutilizzati.
A cura di Elisabetta Rosso
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Il social X, guidato da Elon Musk, è stato accusato da diversi giornali francesi, tra questi Le Figaro, Le Monde, Le Parisien o Les Echos, di sfruttare i loro contenti senza alcuna retribuzione. La piattaforma avrebbe quindi violato i diritti di pubblicazione. Non è la prima volta. La guerra tra X e le testate francesi va avanti da tempo. Il social era già stato accusato di non voler negoziare sui diritti connessi.

Le stesse testate insieme all'agenzia di stampa internazionale francese, Agence France-Presse, nel 2023 aveva intentato una causa per violazione del copyright contro X, "in qualità di principale sostenitore dell'adozione dei diritti connessi per la stampa, l'AFP rimane incrollabile nel suo impegno per la causa", aveva dichiarato l'agenzia di stampa. "Continueremo a utilizzare i mezzi legali appropriati con ciascuna piattaforma rilevante per garantire l'equa distribuzione del valore generato dalla condivisione di contenuti di notizie".

Il 24 maggio i giudici francesi avevano obbligato X a condividere con le testate i dati relativi al numero di visualizzazioni, di clic sui contenuti, e informazioni sul coinvolgimento dei lettori, tra questi, retweet, Mi piace e condivisioni. "X non si è mai adeguato", hanno dichiarato le testate francesi coinvolte nella causa legale "dimostrando così la sua invariabile volontà di sottrarsi agli obblighi legali".

Cosa sono i diritti connessi e perché sono così importanti

I diritti connessi, al centro della questione legale, sono stati introdotti da un direttiva europea nel 2019. Nell'ambito del diritto d’autore, oltre ai diritti appartenenti all'autore stesso, esistono altri diritti che permettono di tutelare chi offre l'opera per la fruizione al pubblico. Anche loro sono titolari di diritti patrimoniali, si pensi ai diritti di produzione cinematografica, fonografica, emissione radiofonica e televisiva.

Questi diritti permettono alle testate giornalistiche, alla agenzie stampa o alle riviste di ottenere un giusto compenso quando i loro contenuti vengono ricondivisi o riutilizzati. Le testate hanno spinto per la riforma del copyright dell'UE per tutelare il giornalismo di qualità messo a rischio dai ricavi pubblicitari dirottati dai giganti digitali.

L'azione giudiziaria congiunta, si legge in una nota, è stata depositata «dagli editori di Le Figaro, Les Échos, Le Parisien, Le Monde, Télérama, Courrier International, Le Huffington Post, Malesherbes Publications e Le Nouvel Obs.»

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