Perché le celebrity stanno scappando da Twitter: “Non è più uno spazio sicuro”
Musk compra Twitter, si erge a paladino della libertà di parola, e spiega che le regole di moderazione saranno modificate drasticamente. L’altra faccia del free speech, però è un tana libera tutti. Il timore è che Twitter si trasformi in un Parler 2.0 (il social dell’ultradestra). E infatti insulti e meme razzisti sono aumentati esponenzialmente poche ore dopo l’acquisizione di Musk.
Per questo le celebrità stanno prendendo posizione: c’è chi sceglie di cancellare il proprio account, chi minaccia di farlo, e chi pubblica tweet allarmanti sui possibili rischi nel nuovo regno di Musk. Molti hanno a paura che la piattaforma abbia appena inaugurato la sua era dell’odio.
Le star che si schierano contro Musk
LeBron James, cestista dei Los Angeles Lakers, scrive: “Io non conosco Elon Musk e, per essere onesti, non me ne potrebbe fregare di meno di chi è il proprietario di Twitter. Spero però che lui e il suo staff prendano sul serio questo ruolo perché c’è una cosa che fa davvero paura: ormai molte persone stanno dicendo che l’hate speech è solo libertà di espressione.”
Shonda Rhimes, creatrice di Grey's Anatomy, Bridgerton e Scandal è più drastica, e chiude ufficialmente il suo profilo con i 1,9 milioni di follower. "Non sono interessata a nessuna cosa che Elon abbia pianificato. Ciao”, scrive e se ne va.
Stephen King, invece, sceglie di contrattare direttamente con Musk. “20 dollari al mese per tenere la mia spunta blu? Col cazzo, sono loro che dovrebbero pagare me. Se istituiscono questa cosa, me ne vado come la Enron”, ovvero la multinazionale petrolifera americana crollata improvvisamente nel 2001. Musk risponde e rilancia “Dobbiamo pagare le bollette in qualche modo! Twitter non può basarsi soltanto sulla pubblicità. Che ne dici di 8 dollari?”. E King la chiude così: “Non sono i soldi, è una questione di principio".
Perchè le celebrità stanno abbandonando Twitter?
La scia di chi se ne va si allunga e tutti lasciano un ultimo tweet che spiega perchè scelgono di chiudere l'account. La cantante Toni Braxton, vincitrice di sette Grammy, che ha più di 1,8 milioni di follower, ha dichiarato di non essere a suo agio con "l'incitamento all'odio sotto il velo della libertà di parola". "Sto scegliendo di stare lontana da Twitter perché non è più uno spazio sicuro per me, i miei figli e per le altre persone di colore", aggiunge Braxton, e poi chiude il profilo. Le offese razziste su Twitter infatti sono aumentate di quasi il 500% nelle 12 ore immediatamente successive alla conclusione dell'accordo di Musk.
Segue anche Ken Olin, il produttore della serie This Is Us, che già ad aprile aveva dichiarato l’intenzione di eliminare il suo account, se Musk avesse comprato Twitter. Tiene fede alla sua parola e scrive “sono fuori”, esorta gli utenti a "proteggere la nostra democrazia", e aggiunge, “manteniamo la fede. Cerchiamo di essere più gentili. Cerchiamo di trovare la pace nel mondo”.
L'attrice Tèa Leoni, nota per aver recitato nel dramma politico della CBS "Madam Secretary", ha salutato i suoi 124 mila follower: “Ciao a tutti. Uscirò da Twitter oggi, vediamo dove siamo quando la polvere si posa”. Anche la cantante Sara Bareilles chiude il suo account, e Brian Koppelman, showrunner di "Billions", ha detto che i suoi follower potevano trovarlo su Instagram e TikTok.
Il problema degli account bannati
L'altra grande questione di Twitter è il destino degli account bannati. “Non potranno tornare su Twitter fino a quando la piattaforma di social media non avrà un chiaro processo per farlo", ha twittato Elon Musk. Ma sembra essere solo questione di tempo. Il nuovo "Chief Twit" infatti aveva dichiarato apertamente quanto fosse contrario ai ban a vita. E come si fa a non pensare a Donald Trump (che Twitter aveva prorpio bandito per sempre). “Il chiaro processo per farlo”, come twitta Musk, però allunga i tempi, proprio per questo è molto difficile che l’ex presidente riesca ad approdare di nuovo su Twitter in tempo per le elezioni di medio termine dell’8 novembre. Nella lista d’attesa c’è anche Kanye West, bannato dal social per i messaggi antisemiti.