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Omegle chiude, perché la piattaforma di chat e videochiamate anonime dice addio dopo 14 anni

Come ha spiegato il suo fondatore Leif K-Brooks, ha chiuso in modo definitivo la piattaforma che permetteva di fare chat e videochiamate anonime. Nonostante l’obiettivo fosse quello di creare una posto in cui permettere agli utenti di conoscersi e parlare di qualsiasi cosa, molto spesso è stato utilizzato da predatori sessuali per molestare persone in rete.
A cura di Valerio Berra
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Per 14 anni Omegle ha interpretato uno spirito di internet quasi svanito. Ora questa piattaforma di videochiamate e chat anonime che permetteva a sconosciuti di entrare in contatto casualmente ha chiuso, la notizia ufficiale è arrivata lo scorso 8 novembre. Omegle permetteva di collegarsi in rete per conoscere persone in modo casuale, da tutto il mondo, parlando con gli altri e non di se stessi, aprendosi al rischio di qualche incontro indesiderato e senza badare ai follower, semplicemente perché non c’erano. Bastava connettersi alla piattaforma e aspettare di fare match, non c’era nemmeno bisogno di registrare un account. L’idea, esplicitata nel nome del sito, era Talk To Strangers, Parla con gli estranei.

Certo. Nonostante le premesse, a pochi anni dal lancio era diventato molto frequente beccare qualcuno in chat interessato solo a approcci di tipo sessuale. Omegle è stato al centro di polemiche social e cause legali e alla fine l’8 novembre scorso il suo fondatore ha cancellato tutta l’interfaccia della piattaforma e ha annunciato che Omegle chiuderà per sempre.

Omegle è stato creato e guidato fino alla fine da Leif K-Brooks, un ragazzo che ha lanciato la piattaforma quando aveva poco più di 18 anni. Nella sua lunga lettera di addio Leif K-Brooks ha spiegato i motivi che lo hanno portato ad aprire il progetto e soprattutto i motivi che lo hanno portato a chiuderlo.

"Ho lanciato Omegle quando avevo 18 anni e vivevo ancora con i miei genitori. Doveva basarsi sulle cose che amavo di internet. Se internet è una manifestazione del “villaggio globale”, Omegle doveva essere un modo per passeggiare per la strada di quel villaggio, avviando conversazioni con le persone che si incontravano lungo la strada”.

Alla fine però i costi erano diventati eccessivi. Servivano troppi soldi per gestire tutta la moderazione, per proteggere gli utenti dagli abusi e per permettere tecnicamente alla piattaforma di funzionare. Non solo. Omegle è stata coinvolta in diverse cause legali, compresa una in cui una ragazza degli Stati Uniti ha accusato la piattaforma di averla fatta incontrare in chat con un pedofilo.

“Per quanto vorrei che le circostanze fossero diverse, lo stress e le spese di questa lotta – insieme allo stress e alle spese esistenti per gestire Omegle e combatterne l’uso improprio – sono semplicemente eccessivi. Il funzionamento di Omegle non è più sostenibile, né finanziariamente né psicologicamente. Francamente, non voglio avere un infarto a 30 anni. La battaglia per Omegle è stata persa, ma la guerra contro Internet infuria”.

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