Perché la città di New York ha deciso di denunciare tutti i social: il problema della salute mentale
Isolamento sociale, disturbi alimentari, autolesionismo e perfino episodi di suicidio. I danni alla salute mentale degli adolescenti causati dall'uso incontrollato dei social sono ormai evidenti da tempo. Ora però sono sempre più le autorità a chiedere che i responsabili ne paghino le conseguenze. In questi giorni anche la città di New York ha fatto causa a TikTok, Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube per danni alla salute mentale di bambini e ragazzi.
L'accusa a Meta, Snap, ByteDance e Google è quella di aver consapevolmente progettato le loro piattaforme sociale per "attrarre, catturare e creare dipendenza nei giovani". Oltre alla città, tra i querelanti ci sono anche il distretto scolastico e le istituzioni sanitarie newyorkesi.
Cosa sostiene l'accusa contro i social
L'impatto sul benessere mentale dei giovanissimi sta diventando un problema serio per i colossi social. Solo qualche settimana fa, a fine gennaio, Mark Zuckerberg e gli altri dirigenti delle altre principali piattaforme social hanno dovuto rispondere davanti al Congresso delle accuse di ave messo in serio pericolo la sicurezza dei minori sui social: "Avete le mani sporche di sangue", erano state in quell'occasione le parole usate da una delle senatrici presenti durante l'audizione
Ora è il sindaco di New York in persona, Eric Adam, a puntare il dito contro i responsabili dei social : "Negli ultimi dieci anni abbiamo visto quanto il mondo online possa esporre i nostri figli a un flusso continuo di contenuti dannosi e alimentare la crisi nazionale della salute mentale dei giovani", ha detto il sindaco, annunciando la decisione di intraprendere, insieme al Dipartimento d'Istruzione di New York e alla New York City Health and Hospitals Corporation,"un'azione coraggiosa" per conto di milioni di newyorkesi affinché vengano riconosciute "le responsabilità di queste aziende nella crisi" della salute mentale dei giovani.
Le responsabilità dei social
I social sono accusati quindi di aver consapevolmente messo il proprio profitto sopra gli interessi dei minori. Il dipartimento legale della città di New York ha ribadito come i social avrebbero "progettato intenzionalmente le loro piattaforme con caratteristiche manipolative e coinvolgenti attraverso algoritmi dannosi mirati a colpire i giovani". La causa intentata contro le aziende a capo dei social più diffusi tra i giovani è stata depositata presso la Corte Suprema della California, dove si trovano le sedi principali della maggior parte delle Big Tech. Contiene tre capi d'accusa: negligenza, negligenza grave e disturbo della quiete pubblica.
Agendo in questo modo, i social – sostiene l'accusa – sarebbero responsabili anche del costo economico che i problemi di salute mentale innescati nei giovani hanno rappresentato e rappresentano tutt'ora per le scuole, gli ospedali e le altre comunità cittadine: la città di New York, ogni anno, spende 100 milioni di dollari in programmi per la salute mentale dei giovani. "Questa causa fa parte di una riflessione più ampia che plasmerà la vita dei nostri giovani, della nostra città e della nostra società per gli anni a venire", ha promesso il sindaco Adams durante l'annuncio dell'azione legale.