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Perché Instagram ha rimosso l’account di PornHub

Aveva 13,1 milioni di follower, secondo Meta promuoveva direttamente la pornografia.
A cura di Elisabetta Rosso
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Purnhub, su Instagram, non c’è più. La piattaforma ha rimosso l’account che contava 13,1 milioni di follower e oltre 6.200 post. Non è il primo e non sarà l’ultimo. Tutti cercano di allontanarsi il più possibile da PornHub. È una fuga di massa. A giugno, il CEO di MindGeek (madre di PornHub) Feras Antoon e il COO David Tassillo si sono dimessi. I due, da molti anni, erano il cervello e il cuore del colosso della pornografia, oltre che azionisti di maggioranza. Anche la società con sede a Montreal, Quebec, ha licenziato un numero imprecisato di dipendenti. Visa ha interrotto i pagamenti di Traffic Junky, braccio pubblicitario di MindGeek. Instagram chiude la pagina.

Perché tutti si allontanano da PornHub

Tutto inizia da una querela di Serena Fleites. Nel 2014 esce su PornHub un suo video hard, lei ha 13 anni. Il materiale pedopornografico è stato caricato sul sito dal suo ragazzo dell’epoca, senza il suo consenso. Non è sola, oltre ventiquattro querelanti l'anno scorso hanno citato in giudizio Pornhub e MindGeek, accusando lo sfruttamento e la monetizzazione di materiale pedopornografico, video di stupri, contenuti trafficati e rubati. Traffic Junky, inserendo annunci pubblicitari, ci ha lucrato sopra. Secondo la causa, le entrate generate da Traffic Junky rappresentano oltre la metà dei guadagni di MindGeek. Anche Visa è imputata. Sembra infatti che abbia consapevolmente facilitato la capacità di MindGeek di monetizzare il contenuto illegale. Chiede di essere rimossa da caso, la richiesta viene respinta dal giudice Cormac J. Carney della Corte distrettuale degli Stati Uniti della California. Di risposta sospende i privilegi di pagamento di Traffic Junky.

Instagram segue la scia. PornHub non ha convivisio sul social video e immagini pornografiche, secondo Dawn Hawkins, CEO del National Center on Sexual Exploitation, aveva però "promosso direttamente la pornografia" e presentando video come "Next Career Goal". Contenuti che incoraggiavano a intraprendere carriere nel mondo della pornografia. "Instagram sta scegliendo coraggiosamente di smettere di collaborare con PornHub, ed è tempo che tutte le entità aziendali seguano il suo esempio", ha affermato Hawkins. L'account Twitter di Pornhub (3,4 milioni di follower) per ora resiste, così come il canale YouTube ufficiale (882.000 iscritti), dove condivide contenuti video "sicuri per il lavoro".

La risposta di MindGeek

La società afferma di aver vietato i caricamenti da chiunque non abbia presentato un documento d'identità rilasciato dal governo, e che il materiale sul sito deve superare la verifica di terze parti. MindGeek sostiene inoltre di aver ampliato i processi di moderazione e anche di aver collaborato con dozzine di organizzazioni no profit in tutto il mondo. “Qualsiasi insinuazione sul fatto che MindGeek non prenda sul serio l'eliminazione di materiale illegale è categoricamente falso”, dice.

Non è, però, la prima volta. Già nel 2020, sia Visa che Mastercard, avevano tagliato i legami con Pornhub dopo che il New York Times aveva denunciato video sulla piattaforma che riprendevano violenze sessuali sui bambini. PornHub ha negato le accuse.

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