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Perché il Regno Unito vuole vietare i social a chi ha meno di 16 anni

Il divieto vuole proteggere i più giovani dai pericoli che possono incontrare sulle piattaforme. Tra questi c’è l’esposizione a contenuti violenti e il rischio di adescamento online.
A cura di Elisabetta Rosso
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Anche il governo inglese ha paura dei social. E infatti una nuova legge potrebbe impedire agli adolescenti con età inferiore ai 16 anni di utilizzare le piattaforme. La lista dei peccati di Instagram, Facebook e TikTok (ma non solo) è cresciuta negli ultimi anni, insieme alla consapevolezza dei politici sul tema. I social sono stati accusati di strumentalizzare i più giovani, facendo leva sulle debolezze per alimentare la dipendenza e quindi i profitti. Non solo, diverse piattaforme sono state prese di mira per aver consigliato contenuti pericolosi agli adolescenti incentivando l'autolesionismo e alimentando la depressione. Le piattaforme poi rimangono sempre un terreno di rischio per i predatori online. E così dopo l'Online Safety Act, approvato il 26 ottobre 2023, che impone alle piattaforme di proteggere i minori da contenuti dannosi, il governo sta prendendo in considerazione nuove misure.

“Dal nostro punto di vista, stiamo cercando modi per dare potere ai genitori piuttosto che reprimere qualcosa in particolare”, ha detto un portavoce del governo inglese. “Abbiamo identificato che ci sono delle lacune, quindi esamineremo quali ulteriori ricerche siano necessarie al riguardo, ma nulla è ancora stato approvato dai ministeri”. Il governo inglese dovrebbe riunirsi a inizio anno per discutere le nuove misure. “L'obiettivo è esaminare in generale la questione della sicurezza dei bambini online”, ha aggiunto il portavoce.

Le richieste degli attivisti

Enti di beneficenza e attivisti chiedono dal 2017 una regolamentazione più rigorosa sulla sicurezza online. L'associazione NSPCC ha affermato che in questi sei anni sono stati registrati 34.400 crimini di adescamento online contro i bambini.

Beeban Kidron, attivista per la sicurezza online dei bambini, ha dichiarato: "La stragrande maggioranza dei social media è progettata in un modo da creare dipendenza, polarizzare e mettere in mostra stili di vita irrealistici, quindi finisce per essere uno schifoso posto dove trascorrere la tua adolescenza. Ma temo che la risposta istintiva sia quella di escludere i bambini dagli spazi digitali invece di progettarli per sostenerne la crescita”.

Un problema per la pedofilia online

La National Crime Agency (Nca) ha recentemente messo in guardia i genitori sui rischi che i minori possono incontrare su Facebook da quando Meta ha deciso di introdurre la messaggistica crittografata. Come spiega la Nca, questa decisione impedirà all'azienda di vedere cosa condividono i suoi utenti nelle loro conversazioni, e potrebbe consentire agli autori di abusi su minori di adescare bambini o condividere immagini violente e disturbanti.

Chris Philp, ministro che si occupa di sicurezza, ha spiegato che la decisione di Meta è “ irresponsabile”, perché “impedirà l’arresto di migliaia di pedofili”. Philp ha invitato l'azienda a revocare immediatamente la sua “terribile decisione”. Il politico britannico Damian Hinds ha aggiunto a Hinds a Times Radio che“non si tratta di proteggere la privacy delle persone. Questa decisione ci impedisce di indagare e assicurare alla giustizia le persone coinvolte in abusi sui minori".

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