250 miliardi bruciati in un giorno solo, 29 miliardi evaporati dalla ricchezza personale di Zuckerberg, un enorme numero di utenti iPhone che non possono più essere profilati e un calo di circa un milione di utenti giornalieri di Facebook. Sembra l'apocalisse del social network di Menlo Park, ma in realtà non lo è. Anzi, il fondatore e CEO probabilmente sta continuando a dormire sonni tranquilli anche se qualcuno inizia ad avanzare l'ipotesi che la sua creatura sia a un passo dalla morte. Ma è davvero così? Ci stiamo davvero avvicinando alla fine di un social network che da 18 anni fa parlar e discutere di sé? In realtà no, anzi.
Mark Zuckerberg l'intoccabile
Prima di tutto, Zuckerberg è il boss. È lui che decide e lui che sposta risorse. All stesso tempo, Zuckerberg è intoccabile. Il fondatore possiede il 19 percento delle azioni dell'azienda, che solo apparentemente sono poche. O meglio, lo sono ma a renderle fondamentali per la sua strategia è la loro tipologia: quelle azioni gli garantiscono il controllo sul 58 percento dei diritti di voto. Facebook non è una democrazia, è un governo autocratico. Zuckerberg può tranquillamente ignorare le critiche esterne o gli scivoloni in borsa perché nessuno può rimoverlo dal suo posto. Almeno per il momento.
Il calo di utenti non è così grave
Per un colosso come Facebook, perdere un milione di utenti giornalieri non è così grave come può sembrare. Da 1,93 miliardi di utenti dell'ultima trimestrale, siamo passati a 1,929 miliardi di utenti: di questo passo servirebbero più di 900 anni per trasformare il social in una landa deserta. Peraltro il calo è avvenuto in una trimestrale estremamente complessa per la piattaforma, da un lato colpita dalle rivelazioni di un ex dipendente e dall'altro afflitta dall'enorme problema tecnico che ha oscurato il social per diverse ore. In questo senso è anche interessante notare come la maggior parte degli utenti evaporati appartenga a quello che Facebook definisce "resto del Mondo" (e quindi non Stati Uniti ed Europa), cioè paesi come l'Africa dove la piattaforma viene utilizzata in modo massiccio dai business locali. In un trimestre così denso di polemiche, questo calo può persino essere considerato ininfluente. Forse se si ripetesse per due o tre trimestri di fila ci si potrebbe preoccupare. Forse.
Gli utenti di tutto l'ecosistema sono aumentati
Se ci si concentra solamente sugli utenti di Facebook il calo è evidente, ma Meta non possiede solo Facebook. Se sommiamo gli utenti di Instagram e WhatsApp, il risultato è che gli utenti quotidiani dei servizi di Zuckerberg sono aumentati da 2,81 miliardi a 2,82 miliardi. Il dato mensile è anche migliore: Facebook ha avuto 20 milioni di utenti mensili in più rispetto all'ultimo trimestre del 2020. Insomma, sempre più persone stanno utilizzando i servizi di Meta, semplicemente qualcuno lo fa in maniera meno ricorrente.
Meta continua a generare montagne di soldi
I 10 miliardi spesi per il Metaverso e i 10 miliardi che Meta prevede di perdere a causa delle nuove politiche di Apple sono tanti, ma non oscurano un fatto fondamentale: l'azienda di Zuckerberg è una macchina da soldi. Nell'ultimo trimestre i ricavi si sono assestati sui 33,7 miliardi di dollari, più di quanto si aspettavano gli analisti. La piattaforma è un mostro che stampa soldi e questa cosa non cambierà presto: ogni anno gli inserzionisti investono 100 miliardi di dollari nelle pubblicità su Facebook e al momento non ci sono alternative in grado di fornire un pool di 2,9 miliardi di persone profilate allo stesso modo.
Non ci sono alternative a Facebook
L'ultimo punto è proprio questo: qual è l'alternativa a Facebook? Non tanto dal punto di vista dell'utenza, quanto del modello di business. TikTok ha portato uno scossone enorme nel settore e ha costretto Meta a rivedere la propria strategia con Instagram. Ma la piattaforma cinese è ancora ben lontana dal poter rivaleggiare con Facebook. Senza eventi, Marketplace, chat, Pagine, Gruppi, notifiche targettizzate, etc, è difficile che TikTok possa prendere il sopravvento su un numero sufficiente di utenti, proporre agli investitori un modello di profilazione simile a quello di Facebook e spostare l'attenzione su di sé. Di certo il mercato sta chiedendo a gran voce un social alternativo a Facebook, ma semplicemente al momento non esiste.