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Perché Elon Musk vuole distruggere la Stazione Spaziale Internazionale il prima possibile

La ISS dovrebbe essere distrutta entro il 2023, il piano è spingere il laboratorio fuori dall’orbita, farlo rientrare nell’atmosfera terrestre e direzionarlo verso una località remota nel Pacifico. Musk però vuole anticipare il deorbiting.
A cura di Elisabetta Rosso
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"È tempo di iniziare i preparativi per il deorbiting dell'Iss. Ha fatto quello che doveva fare", ha scritto Elon Musk sul suo account X, "consiglio di farlo entro due anni", Il miliardario vuole anticipare la distruzione della Stazione Spaziale Internazionale, prevista per il 2030. La Nasa deve concentrarsi su piani più ambiziosi come l'esplorazione spaziale verso altri pianeti, e infatti sul social aggiunge: "Andiamo su Marte".

Se tutto andasse secondo i piani nel 2030 Musk farà deorbitare il laboratorio di ricerca. A novembre 2024 il veicolo spaziale cargo Dragon di SpaceX attraccato alla ISS ha acceso i suoi motori per 12,5 minuti. È stato il primo passo verso la distruzione della stazione spaziale. Ora però Musk vuole anticipare il piano di deorbiting.

Non è un'impresa semplice, sarà necessaria una spinta considerevole per guidare in sicurezza la stazione nell’atmosfera nel posto giusto e al momento giusto. Il piano è spingere il laboratorio fuori dall'orbita, farlo rientrare nell'atmosfera terrestre e direzionarlo verso una località remota nel Pacifico, chiamata Point Nemo, si trova a più di 2.500 km dal pezzo di terra più vicino. L'area è stata già scelta dalle agenzie spaziali per il rientro controllato di oggetti in orbita, non a caso è stata battezzata il cimitero dei veicoli spaziali.

Il piano per distruggere la Stazione Spaziale Internazionale

La National Aeronautics and Space Administration ha assegnato a SpaceX un contratto da 843 milioni di dollari per costruire il "U.S. Deorbit Vehicle”, la navicella che riporterà sulla terra il laboratorio spaziale. “La stazione spaziale è un manufatto unico il cui valore storico non può essere sopravvalutato. La Nasa ha considerato questo aspetto nel determinare se qualsiasi parte della stazione potesse essere recuperata per la conservazione storica o l’analisi tecnica”, ha dichiarato la Nasa.

Secondo gli ingegneri dell'agenzia spaziale il laboratorio rimane strutturalmente solido, è però necessario portare a termine il piano di deorbiting, la ISS infatti rischia di cadere sulla Terra senza controllo.

La navicella Dragon di SpaceX

SpaceX utilizzerà la una navicella spaziale da carico Dragon potenziata. La capsula, dotata di 46 propulsori Dragon, avrà anche una "sezione del bagagliaio potenziata che ospiterà serbatoi di propellente, motori, avionica, generazione di energia e hardware termico studiati appositamente per portare a termine questa missione", ha spiegato Sarah Walker, direttrice della gestione della missione Dragon di SpaceX. La navicella spaziale è già stata utilizzata per inviare rifornimenti alla ISS dal 2012. 

"La scelta di un veicolo statunitense per la de-orbita della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) aiuterà la Nasa e i suoi partner internazionali a garantire una transizione sicura e responsabile nell'orbita terrestre bassa al termine delle operazioni della stazione. Questa decisione supporta anche i piani della Nasa per le future destinazioni commerciali e consente l'uso continuato dello spazio vicino alla Terra", ha affermato in una nota Ken Bowersox, direttore delle operazioni spaziali dell'agenzia.

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