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Perché Elon Musk ha deciso di togliere la spunta blu al New York Times

Lo strano mondo di Twitter ora funziona così: gli account di propaganda russa hanno i certificati di autenticità, la testata giornalistica che ha vinto 132 premi Pulitzer no.
A cura di Elisabetta Rosso
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L'account principale del New York Times, che ha circa 55 milioni di follower, non ha più la spunta blu. È quello che succede quando evochi l’ira funesta di Elon Musk, che in questa nuova veste, a metà tra un feudatario medievale e Dio dissacratore che dispensa cacca via mail, dà e toglie a suo volere.

"Non abbiamo in programma di pagare la tariffa mensile per lo stato del segno di spunta per i nostri account Twitter istituzionali", ha spiegato un portavoce del New York Times, aggiungendo che rimborserà solo i giornalisti per l'utilizzo di Twitter Blue, "nei rari casi in cui questo stato sarebbe essenziale per finalità di segnalazione”. La testata statunitense ha scelto di non cedere al ricatto di Musk ed è stata punita. La risposta del Ceo? "Oh ok, allora lo toglieremo". Non solo, scrive anche: "La vera tragedia di @NYTimes è che la loro propaganda non è nemmeno interessante". E poi: “Il loro feed è l'equivalente Twitter della diarrea. È illeggibile".

La pubblica punizione

Non è l’unica, anche la CNN e il Los Angeles Times hanno dichiarato che non pagheranno il certificato blu. È quindi probabile che dovranno rinunciare alla spunta. D’altronde nel mondo di Elon Musk i profili che fanno propaganda russa e i bot che sputano insulti razzisti su Twitter hanno un attestato di autenticità, la testata giornalistica che ha vinto 132 premi Pulitzer, no.

Hanno ancora la certificazione alcuni account di sottosezione, per esempio NYT Books e Food, il NYT travel mantiene il badge d’oro in quanto associato a un’organizzazione ufficiale su Twitter. E questo dimostra come in realtà la spunta blu tolta all’account ufficiale sia una dimostrazione pubblica per far vedere a tutti cosa succede se non si rispettano i diktat del Ceo. Elon Musk ha anche twittato che concederà "alcune settimane di grazia" agli account che non hanno ancora pagato.

Le spunte blu a pagamento

Con un tweet Elon Musk aveva annunciato che sarebbero sparite anche le vecchie spunte blu, quelle che gli account si erano “guadagnati” prima dell’introduzione dei certificati a pagamento voluti da Musk. Le spunte, all'inizio, erano state introdotte come certificato di autenticità per personaggi pubblici, aziende, società e istituzioni, per arginare la proliferazione di fake news e profili falsi. Poi è arrivato Elon Musk, che ha comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, e dopo cinque giorni ha dato inizio alla sua rivoluzione. Ha licenziato i dirigenti, poi i dipendenti, e annunciato un abbonamento mensile di 8 dollari per avere l’account verificato con la spunta blu.

“L'attuale sistema fatto da signori e contadini di Twitter per chi ha o non ha la spunta blu è una stronzata. Potere al popolo! Blu per 8 dollari al mese”, aveva scritto Musk sul social: “Con la spunta blu riceverai: priorità nelle risposte, nelle menzioni e nella ricerca, essenziale per sconfiggere lo spam/truffa, possibilità di pubblicare video e audio lunghi e avrai la metà degli annunci”. Dietro alle promesse nazional popolari c’è però il bisogno di monetizzare ogni cosa possibile, a partire dalle spunte blu.

Non solo, per giustificare la compravendita di certificazioni Musk ha scelto anche di insistere su un tema che chiaramente non gli sta a cuore. Scrive infatti su Twitter: “È l'unico modo realistico per affrontare gli sciami di bot che prendono il sopravvento". Strano sentirlo dire dal Ceo che ha distrutto con i suoi licenziamenti a cascata l’intera area di moderazione. Non solo, lo stesso sistema delle spunte a pagamento ha causato disinformazione e caos, sono spuntati account falsi ma “verificati”, il profilo di Gesù Cristo, o Super Mario fake che twittava insulti razzisti. I certificati di autenticità sono anche stati usati come attestato di credibilità da account filorussi o di propaganda che diffondevano notizie pro Russia false. E allora Musk davanti all’evidenza ha detto: "Bisogna stringere le maglie della certificazione e fare in modo che per ottenere la spunta blu servano un numero telefonico verificato e una carta di credito", come se un conto in banca e una sim bastassero per arginare la proliferazione di account ambigui.

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