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Perché Elon Musk è riuscito a far arrabbiare anche Taiwan

Dopo aver proposto un piano per la pace in Ucraina, l’uomo più ricco del mondo prova a lanciarne uno per arrivare a un accordo tra Cina e Taiwan. Anche in questo caso le reazioni non sono delle migliori.
A cura di Valerio Berra
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“Musk, non ti stai divertendo?”. Parte da questo titolo l’intervista pubblicata dal Financial Times all’uomo più ricco del mondo. Non è mai stato chiaro cosa passasse sua nella mente di Elon Musk ma questa settimana anche i suoi biografi più attenti sono stati disorientati dalle sue mosse. Il fondatore di Tesla si è lanciato in una nuova offerta d’acquisto per Twitter, ha proposto un piano di pace per l’Ucraina (molto sbilanciato a favore della Russia) e ora ha deciso di intervenire anche su Taiwan.

Nell’intervista con Roula Khalaf ha avanzato una serie di ipotesi per chiudere fermare le tensioni tra Cina e Taiwan: “La mia soluzione è quella di trovare una zona amministrativa speciale per Taiwan che sia ragionevolmente raggiungibile, probabilmente non renderà tutti felici. Potrebbero avere un accordo simile a Hong Kong, anche più clemente”. La scelta di Musk di intervenire in modo così deciso su una questione molto più complessa è riuscita ad attirare critiche da parecchi politici di Taiwan.

“La libertà e la democrazia non sono in vendita”

Hsiao Bi-Khim è l’ambasciatrice di Taiwan negli Stati Uniti. È dal suo account Twitter che è arrivata una delle risposte più dure a Musk: “Taiwan vende molti prodotti, ma la nostra libertà e la nostra democrazia non sono in vendita. Qualsiasi proposta duratura per il nostro futuro deve essere decisa in modo pacifico, libera da qualsiasi coercizione e rispettosa dei desideri democratici del popolo di Taiwan”.

Chen Shih-chung del Partito Democratico Progressista ha chiesto a Musk di seguire la stessa linea adottata a favore dell’Ucraina, quando l’imprenditore aveva scelto di sostenere Kiev aprendo per i territori invasi la sua rete satellitare Starlink: “Chiedo a Elon di attenersi agli stessi valori democratici riguardo a Taiwan”.

Più netto l’ex ministro dei Trasporti di Taiwan Lin Chia-lung che ha accusato Musk di aver preso posizione a favore della Cina solo per interessi di portafoglio: “È affamato di mercato cinese. Musk sta commerciando con il diavolo e non saremo influenzati dalla sua parola”. Una delle fabbriche più importanti di Tesla di Shanghai. Non si tratta di una fabbrica satellite ma uno dei poli più importanti per l’azienda: nel 2021 da qui è arrivata quasi metà delle auto prodotte dall’azienda.

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