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Perché cantanti, politici e testate stanno abbandonando X: “Vi invitiamo a fare lo stesso”

Stare o non stare su X ora è una dichiarazione politica e abbandonare la piattaforma è una forma di protesta contro la strumentalizzazione dei social. L’esodo, in realtà, è iniziato da tempo. A dare l’ultima spinta sono state le elezioni americane, Musk infatti ha usato X come una vetrina per supportare il partito repubblicano e conquistare un posto d’onore al tavolo di Trump.
A cura di Elisabetta Rosso
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Sono ormai passati quasi due anni da quando Elon Musk ha comprato X, ex Twitter, il 27 ottobre 2022. Da allora la piattaforma è cambiata, si è trasformata in uno spazio sempre più polarizzato e divisivo, e spesso è stata utilizzata dal miliardario come un megafono per diffondere idee politiche e fare propaganda. E uno spazio del genere sta diventando scomodo a molti. È iniziato infatti un esodo, celebrità, testate, personaggi politici hanno annunciato che abbandoneranno la piattaforma.

Il Guardian non pubblicherà più su X, "i vantaggi di essere sulla piattaforma precedentemente chiamata Twitter" sono stati ora "superati dagli aspetti negativi", ha spiegato la testata britannica. Anche cantanti come Piero Pelù e la band Elio e le Storie Tese hanno deciso di chiudere il profilo su X, e il giornalista e parlamentare europeo Sandro Ruotolo ha postato per l'ultima volta sul social criticando Elon Musk per "le ultime prese di posizione del signor Musk contro i magistrati italiani". 

Nella lista c'è anche Jamie Lee Curtis, l'attrice premio Oscar ha annunciato su Instagram di aver disattivato il suo account X, scrivendo nella didascalia: "Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare. Il coraggio di cambiare le cose che posso. E la saggezza di conoscere la differenza". Il Festival del cinema di Berlino ha annunciato che abbandonerà X il 31 dicembre 2024, dopo 15 anni di presenza sulla piattaforma di social media, dove attualmente conta 133,9 mila follower.

Stare o non stare su X ora è una dichiarazione politica e abbandonare la piattaforma è una forma di protesta contro la strumentalizzazione dei social. Ma l'esodo, in realtà, è iniziato da tempo. Diversi utenti e personaggi pubblici avevano già deciso di abbandonare la piattaforma a causa dei contenuti razzisti, fuorvianti violenti e offensivi pubblicati sulla piattaforma. Persino gli inserzionisti avevano deciso di interrompere le sponsorizzazioni sul social. A dare l'ultima spinta sono state le elezioni americane, Musk ha usato X come una vetrina per supportare il partito repubblicano, e ora che occuperà un posto d'onore al tavolo di Trump la piattaforma è destinata a trasformarsi in un selvaggio blog di propaganda politica. 

L'addio di Pelù e di Elio e le Storie Tese

Piero Pelù ha comunicato ai suoi follower: "Dopo avere già ridotto a semplice vetrina la mia pagina Facebook, ora chiudo X per un aperto dissenso verso chi la gestisce. Ai miei 450.000 amici dico, vediamoci su Instagram e ai miei concerti, nei bar, nelle strade, nelle librerie dove la vita vera e tangibile ancora esiste. A presto, ovunque!".

La band Elio e le Storie Tese ha spiegato: "Abbiamo deciso di chiudere il nostro profilo su X, ormai sempre più simile a una cloaca. Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di continuare a far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguito negli anni: ce ne andiamo e vi invitiamo a fare lo stesso".

 Perché il Guardian ha deciso di non pubblicare più su X

Il Guardian ha spiegato che gli aspetti negativi hanno superato i vantaggi "di essere su questa  piattaforma". La rivista britannica ha puntato il dito contro i "contenuti spesso inquietanti" trovati sulla piattaforma e spiegando come il modo in cui ha gestito le elezioni presidenziali statunitensi della scorsa settimana ha "cristallizzato" la sua decisione.

"Si tratta di qualcosa che stavamo prendendo in considerazione da un po' di tempo, dati i contenuti promossi o trovati sulla piattaforma, tra cui teorie cospirative di estrema destra e razzismo", ha spiegato il Guardian. "La campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti è servita solo a sottolineare ciò che abbiamo considerato per molto tempo: che X è una piattaforma mediatica tossica e che il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico".

C'è chi aveva già abbandonato X

Dopo l'acquisto di X da parte di Elon Musk diversi utenti avevano deciso di abbandonare la piattaforma. Tra i nomi più importanti c’è Philipp Schiller, vicepresidente di Apple, che ha eliminato il proprio account. Altri hanno scelto di tenere aperto il profilo ma smettendo di pubblicare, per esempio Shonda Rhimes, sceneggiatrice e produttrice televisiva statunitense, sul proprio profilo aveva scritto: "Non starò su Twitter per aspettare di vedere cosa ha in mente Elon. Saluti".

Anche l’attrice Toni Braxton ha seguito l'esodo spiegando: "Sono scioccata e sconvolta dalla “libertà di parola" che ho visto su questa piattaforma sin dall’acquisizione di Musk. L'incitamento all'odio sotto il velo della "libertà di parola" è inaccettabile; quindi scelgo di stare fuori da Twitter perché non è più uno spazio sicuro per me e i miei figli".

Nella lista c'è anche la modella Gigi Hadid e Whoopi Goldberg, che nel 2022 ha scritto: "Ho chiuso con Twitter, magari se un giorno si darà una regolata tornerò".

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