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Perché Anonymous accusa Elon Musk: “Sei un bullo miliardario, risolvi i tuoi problemi da nazista”

Il gruppo hacker ha scritto il post dopo l’annuncio di Musk. Il miliardario ha dichiarato di voler far causa alla lega anti-diffamazione per riabilitare il nome della piattaforma.
A cura di Elisabetta Rosso
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Un bullo miliardario, un campione dell'estrema destra, uno che deve risolvere i suoi problemi da nazista. L'ultimo post su X del gruppo hacker Anonymous è un attacco feroce a Elon Musk. Scrivono: "Elon afferma di essere un assolutista della libertà di parola e di aver dato ai razzisti un regno quasi libero da quando ha preso il controllo di questa piattaforma. Nessuno ha detto che i miliardari siano le persone più intelligenti. Elon, risolvi il tuo problema nazista: come hai potuto permettere che il nazismo arrivasse?" Il post è una risposta all'annuncio del miliardario, che ha dichiarato, sempre su X, di voler far causa alla lega anti-diffamazione, "per riabilitare il nome della piattaforma sulla questione dell’antisemitismo".

Anonymous allora contrattacca e nel post aggiunge: "Bullo miliardario e proprietario anti-Woke della piattaforma di social media Twitter minaccia di fare causa alla Lega anti-diffamazione a causa del crollo delle vendite di annunci di Twitter. Nota: gli account nazisti, razzisti e antisemiti che una volta erano stati sospesi sono stati ripristinati su Twitter. Le società pubblicitarie hanno lasciato la piattaforma, ma Elon, essendo Elon, non capisce che c'è stato un enorme aumento di discorsi di incitamento all'odio da quando ha acquistato Twitter perché è diventato un campione dell'estrema destra".

Fare pubblicità su X è un rischio, dopo l'arrivo di Musk si è trasformata in una terra selvaggia dove contenuti discutibili rischiano di compromettere la credibilità dei marchi. Per questo gli inserzionisti scappano e le casse del social rimangono a secco. Per esempio a metà agosto, Brian Dietz, portavoce di NCTA e della società farmaceutica Gilead, ha spiegato di aver immediatamente sospeso le pubblicità su X. "Prendiamo molto sul serio il posizionamento degli annunci NCTA e siamo preoccupati che i nostri post siano apparsi accanto a questo contenuto altamente inquietante", ha poi aggiunto, "la sicurezza del marchio rimarrà una priorità assoluta per NCTA, e questo vuol dire sospendere la pubblicità su Twitter/X per il prossimo futuro e limitare la presenza organica di NCTA sulla piattaforma".

Pubblicità vicine a post nazisti

NTCA non è l'unica. Anche le pubblicità di marchi come Adobe, Gilead Sciences, la squadra di calcio dell'Università del Maryland, il New York University Langone Hospital, e l'NCTA-The Internet and Television Association sono state pubblicate insieme a post discutibili che vanno a compromettere la credibilità dei brand. Un portavoce della NYU Langone ha detto che l'ospedale è rimasto "sorpreso da questi post, sono estremamente preoccupato per la nostra pubblicità e per il nostro marchio che è apparso accanto a contenuti discutibili che promuovono l'odio, mi aspetto che i partner pubblicitari agiscano responsabilmente”.

Inserzionisti in fuga

Elon Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, è entrato nel quartier generale con un lavandino in mano, licenziato, rivoluzionato l'area moderazione, pubblicato post discutibili. Ha promesso la libertà di parola al mondo, come sottolinea anche il gruppo Anonymous, eppure ha creato una piattaforma dove soprattutto i gruppi estremisti sono liberi di parlare. Ora deve tirare le somme. Il primo effetto collaterale sono stati gli inserzionisti in fuga, e per questo Musk si è rivolto a chi, anche volendo, non poteva trovare spazio altrove: le aziende che creano prodotti a base di cannabis.

"In alcuni Stati degli Stati Uniti abbiamo adottato misure per allentare la nostra politica sugli annunci di cannabis per creare maggiori opportunità per un marketing responsabile della cannabis, il più grande passo avanti di qualsiasi piattaforma di social media", aveva scritto Musk su X. "Andando avanti, consentiremo agli inserzionisti di promuovere la preferenza del marchio e contenuti informativi relativi alla cannabis per CBD, THC e prodotti e servizi correlati alla cannabis".

Al nuovo social di Musk mancano i soldi

Meta e Google vietano gli annunci direttamente correlati alla marijuana ricreativa o medicinale, così X ha aperto per porte diventando il primo social a sponsorizzare le droghe leggere. Ma non è bastato. X in questi mesi ha perso metà delle sue entrate pubblicitarie. In un post sul social Musk ha spiegato: “Siamo ancora generando un flusso di cassa negativo a causa di un calo del ~50% degli introiti pubblicitari, oltre che un pesante carico debitorio in eredità". Ha poi aggiunto: "Twitter ha bisogno di arrivare a un flusso di cassa positivo prima di poterci permettere il lusso di qualsiasi altra cosa”. Già nel periodo tra aprile e maggio gli introiti pubblicitari di Twitter avevano toccato gli 88 milioni di dollari, in discesa dell’59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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