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Perché adesso gli influencer faranno più fatica a ingannare i loro follower

È un vero e proprio business che nel 2023 potrebbe raggiungere un valore globale di 20 miliardi di euro: per questo è fondamentale rispettare gli obblighi legali e seguire pratiche commerciali corrette.
A cura di Elisabetta Rosso
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Finora si sono mossi su un terreno poco trasparente, complice lo scetticismo di molti che ancora non accettano una realtà piuttosto evidente: l'influencer è una professione. Sponsorizzano, bocciano, creano nuove mode, si filmano mentre danno o tolgono attestati a borse, videogiochi, mascara, elettrodomestici o calzini. Ma basta entrare su LinkedIn, in Italia ci sono oltre 500 posizioni aperte per questa professione. Ora l'Unione europea ha puntato gli occhi sui creator e vuole verificare la trasparenza dei messaggi condivisi. In un comunicato, la Commissione Ue spiega: "L'influencer marketing è diventato un pilastro dell'economia digitale, che dovrebbe raggiungere un valore globale dei 19,98 miliardi di euro nel 2023″.

Le autorità del Consumer Protection Cooperation Network, specializzate nella tutela dei consumatori, hanno redatto un documento dove spiegano come verranno controllate le pratiche commerciali degli influencer per identificare eventuali attività promozionali che ingannano i consumatori: "Esamineranno i post online per individuare le testimonianze e le sponsorizzazioni che possono essere fuorvianti".

"Gli influencer coinvolti in attività commerciali regolari, come le collaborazioni per pubblicizzare prodotti o servizi, sono considerati operatori commerciali ai sensi del diritto dell'Unione in materia di tutela dei consumatori, e sono perciò tenuti a comunicare la pubblicità in modo trasparente", aggiunge poi la Commissione. Non solo, verrà anche presentata la piattaforma "Influencer Legal Hub", dove verranno segnate tutte le informazioni sulla legislazione dell'Unione in materia di pratiche commerciali, "un modo per aiutare i creator a rispettare le norme".

Sono elencati infatti gli obblighi giuridici, la deontologia professionale e i diritti dei consumatori. “Il risultato di questa analisi dei social media confluirà nel Digital Fairness Fitness Check, che aiuta a valutare se è necessaria una nuova legislazione per rendere i mercati digitali sicuri quanto quelli offline”, si legge del documento.

Il business degli influencer

Secondo un report di DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, nel 2022 i guadagni degli influencer sono aumentati del 10% rispetto al 2021, a livello globale è un mercato che vale 16,4 miliardi di euro, in Italia gli influencer italiani hanno toccato i 308 milioni di euro lo scorso anno. Il 2023 potrebbe far registrare un ulteriore aumento del 13%, la Commissione stima che l’influencer marketing dovrebbe raggiungere un valore globale di 20 miliardi di euro. 

“Il business degli influencer è fiorente e molti consumatori, spesso giovani o addirittura bambini, si fidano dei loro consigli. Questo modello di business, tuttavia, comporta anche obblighi legali. Anche gli influencer devono seguire pratiche commerciali corrette e i loro follower hanno diritto a informazioni trasparenti e affidabili”, spiega nel documento il commissario alla giustizia Didier Reynders. “Il nostro Influencer Legal Hub sarà di grande aiuto per tutti gli attori del settore per comprendere le regole. Invito gli influencer a giocare secondo queste regole”.

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