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Per la prima volta un robot ha diretto tutta l’orchestra di Seul: “Ci ha sorpreso, ma ha un problema”

Si chiama EveR 6 ed è stato programmato per imitare i gesti di un direttore d’orchestra. Nonostante abbia superato le aspettative l’androide non può sostituire, almeno al momento, un umano: non riesce ad ascoltare la musica e i suoi gesti sono meccanici e ripetitivi.
A cura di Elisabetta Rosso
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Arturo Toscanini, grande direttore d'orchestra italiano, diceva che anche un asino può dirigere, ma fare musica è un'altra cosa. Quasi cento anni dopo sul podio del Teatro Nazionale della Corea, con una bacchetta in mano sale un robot, non è un asino ma il principio di Toscanini regge. Dopo l'inchino EveR 6, l'androide sviluppato Korea Institute of Industrial Technology, comincia a muovere il braccio, e dopo aver lanciato il quattro l'orchestra inizia a suonare. La tecnica del direttore d'orchestra è elementare, deve battere il tempo. La mano destra comanda la sinistra accompagna, poi scandisce il battere, il levare, gli accenti deboli, forti e scandisce la melodia con movimenti oscillatori per dare ritmo e enfasi. Il robot umanoide ha eseguito tre dei cinque brani in programma, uno di questi insieme a Choi Soo-yeoul, il direttore dell'orchestra nazionale della Corea del Sud. "I movimenti di un direttore sono molto dettagliati. Il robot è stato in grado di fare gesti così dettagliati, molto meglio di quanto avessi immaginato", ha detto Soo-yeoul.

Il problema è che EverR 6 non può ascoltare. Non sente cosa fa l'orchestra e quindi manca l'interazione tra direttore e musicisti, uno degli elementi base per interpretare e dare nuova vita ai brani, "è stato interessante durante le prove sforzarci per capire il robot, perché sapevamo che non poteva ascoltare, e quindi dovevamo essere noi, io e i musicisti a connetterci con lui", ha aggiunto il direttore d'orchestra. L'androide è un mero esecutore e proprio per questo non può sostituire l'umanità di un direttore che traduce l'opera in musica visibile. "Penso che sia stata un'esecuzione che ha dimostrato come (robot e umani) possono coesistere e completarsi a vicenda, piuttosto che sostituirsi l'un l'altro".

Come è stato costruito EveR 6

EveR 6 è stato sviluppato dagli scienziati del Korea Institute of Industrial Technology, ed è stato programmato per replicare i movimenti di un conduttore umano attraverso la tecnologia di motion capture. I ricercatori hanno raccolto informazioni sulla traiettoria, i gesti, e la velocità dei direttori d'orchestra applicando sui loro corpi sensori, e poi hanno utilizzato i dati per addestrare EverR 6. L'umanoide però è solo in grado di eseguire un programma predefinito, non sa improvvisare, quindi ogni gesto è pianificato e ogni performance sarà identica a quella precedente, a meno che i ricercatori non decidano di programmare una versione diversa dello stesso brano. Non è il primo robot direttore d'orchestra, in realtà già in Giappone e in Svizzera sono stati sperimentati androidi simili a EveR 6.

Il commento degli spettatori

Il pubblico è andato oltre il mostro. Dopo il primo impatto di fronte al prodigio del robot con la bacchetta in mano hanno segnalato alla testata Cnn i punti deboli dell'androide. Lee Young-ju, esperto di musica tradizionale coreana, dopo lo spettacolo ha spiegato che i movimenti del robot, sebbene impeccabili nel mantenere il ritmo, mancavano di respiro. Con respiro si riferisce alla capacità di mantenere pronta l'orchestra pronta, un elemento fondamentale per lo sviluppo del discorso musicale che trascende la relazione temporale e permette di dare espressione alla costruzione di una frase. “Sembra che ci sia ancora del lavoro da fare affinché il robot possa svolgere il compito”, ha detto Lee. Song In-ho, anche lui spettatore durante il concerto, ha aggiunto che la performance di EveR 6 sembrava elementare. “Suppongo che sarà in grado di dirigere da solo quando sarà dotato di intelligenza artificiale per comprendere e analizzare la musica".

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