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Intelligenza artificiale (IA)

Per la prima volta un festival accetterà cortometraggi fatti con l’intelligenza artificiale

Il Tribeca Film Festival ha aperto le porte ai video generati grazie a Sora, il modello di OpenAI. I cinque registi sono stati inclusi nella lista di pochi eletti che possono provare in anteprima l’IA. L’uso dell’intelligenza artificiale deve sottostare alle regole dei sindacati di Hollywood.
A cura di Velia Alvich
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Sta arrivando, lenta e inesorabile. L'intelligenza artificiale (IA) sta entrando a tutti gli effetti nelle competizioni artistiche. Nella peggiore delle ipotesi, il "trucco" viene rivelato solo dopo che il premio è stato assegnato al vincitore. È il caso del primo posto vinto grazie a una fotografia in bianco e nero di due donne: in realtà, era stata generata con un'intelligenza artificiale.

Nella migliore delle ipotesi, invece, si sa già che la pellicola non è stata girata con attori, scenografie e al limite qualche effetto speciale, ma che è tutto merito di un modello IA che genera video. Sta succedendo a New York, dove in un famoso festival cinematografico vedremo alcuni cortometraggi girati grazie a Sora, l'IA di OpenAI che genera video.

Cosa vedremo al Tribeca Film Festival grazie a Sora

Il Tribeca Film Festival è stato fondato nel 2002 da un gruppo di professionisti del cinema, compreso l'attore Robert De Niro, che volevano risollevare le sorti dell'omonimo quartiere di New York dopo l'attacco alle Torri Gemelle. Dopo vent'anni di carriera, la direzione del festival ha deciso di adottare una novità che potrebbe cambiare altri eventi simili: una categoria sarà dedicata solo a cortometraggi creati grazie all'intelligenza artificiale generativa Sora.

"Il Tribeca è radicato nella convinzione fondamentale che lo storytelling ispira il cambiamento", ha detto Jane Rosenthal, Ceo del Tribeca. "Gli esseri umani hanno bisogno di storie per prosperare e dare un senso al nostro mondo meraviglioso e distrutto. A volte queste storie ci arrivano come film, un’esperienza immersiva, un’opera d’arte o anche un corto generato dall’IA".

Un'iniziativa che resa possibile solo grazie alla collaborazione con OpenAI, che da febbraio ha aperto le porte del segretissimo progetto a pochi ricercatori ed esperti del settore. Da adesso anche a cinque registi, che hanno già vinto un premio al festival e che hanno avuto poche settimane per imparare come utilizzare l'IA e generare il corto, presenteranno le loro creazioni artificiali l'ultimo giorno del festival, cioè il 15 giugno. Alla fine della proiezione in sala, una discussione pubblica con i registi affronterà i temi della produzione di contenuti creativi come quelli cinematografici in un modo che viaggia verso l'innovazione.

Gli ostacoli che non permettono di sfruttare pienamente l'IA nella cinematografia

Non sarà un far west, ovviamente. I registi dovranno sottostare alle condizioni inserite negli accordi dei sindacati del settore. Lo scorso inverno, la Directors Guild of America, la Writers Guild of America e la Screen Actors Guild (che proteggono rispettivamente registi, sceneggiatori e attori) sono stati al centro di una serie di scioperi che hanno paralizzato Hollywood. Il motivo: proprio il timore che l'intelligenza artificiale possa distruggere le professioni creative del cinema.

Per ora nessuna intelligenza artificiale è in grado di generare video estesi e di minacciare tutto il settore in un colpo solo. La stessa Sora, per esempio, ha un limite di un minuto per clip e non prevede cambi di scena all'interno del singolo video generato. Fino a ora, però, è il modello più avanzato disponibile: tutte le altre IA che sono state presentate fino a ora possono generare al massimo cinque o sei secondi di clip.

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