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Pavel Durov è fuori dal carcere ma non può lasciare la Francia: ha pagato una cauzione milionaria

Il fondatore di Telegram al momento è stato scarcerato. Un tribunale francese ha deciso di formalizzare le indagini a suo carico per diversi capi di accusa. L’impianto dell’inchiesta è chiaro: Pavel Durov avrebbe consentito una lunga serie di attività criminali sulla sua piattaforma senza intervenire con nessuna forma di moderazione.
A cura di Valerio Berra
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Pavel Durov è formalmente indagato. Dopo 96 ore di custodia cautelare il fondatore di Telegram è stato interrogato da un giudice che ha formalizzato le accuse. Ora Durov è fuori dal carcere ma non potrà lasciare la Francia e dovrà presentarsi almeno due volte a settimana dalla polizia per confermare la presenza nel Paese. Durov, ricordiamolo, è di origini russe ma nel corso degli anni ha collezionato altri due passaporti: quello della Francia e quello degli Emirati Arabi.

Ora Pavel Durov è formalmente indagato per una serie di capi di accusa legati soprattutto alle attività che si muovono su Telegram. Parliamo di reati che vanno dallo scambio di immagini pedopornografiche al traffico di stupefacenti fino ad arrivare al rifiuto di collaborare con le autorità. Durov è fuori dal carcere su cauzione: la cifra fissata dal tribunale per permettergli di uscire è stata di 5 milioni di dollari.

Come è nata l’inchiesta che ha portato all’arresto di Durov

Il fondatore di Telegram è stato arrestato il 24 agosto quando è atterrato con il suo jet privato in un aeroporto vicino a Parigi. Insieme a lui sul jet c’era anche la sua fidanzata,Julia Vavilova. Secondo la testata online Politico l’indagine su Durov è partita mesi fa, quando Telegram si era rifiutato di collaborare con la polizia a un’inchiesta che riguardava una serie di abusi su minori.

Oltre a Pavel Durov, la polizia francese cercherebbe anche l’altro fondatore dalla piattaforma: il fratello Nikolai. Matematico, con due dottorati, Nikolai è il fratello maggiore di Durov. Pavel è nato nel 1984, Nikolai nel 1980. Lo ha aiutato non solo a fondare Telegram nel 2013 ma anche il social network VK. Queste indagini intanto hanno sollevato un ampio dibattito sulla libertà di espressione e sul diritto all’anonimato.

La difesa di Telegram: “Assurdo”

L’avvocato di Telegram che si sta occupando di Pavel Durov è David-Olivier Kaminski. Al momento la sua difesa è netta: secondo Kaminski, Telegram rispetta la normativa europea. Non solo. Confermando una nota già pubblicata dalla piattaforma, Kamiski ha anche detto che è “assurdo pensare che Durov sia coinvolto in atti criminali che non lo riguardano né direttamente né indirettamente”.

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