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Palazzo Chigi sull’attacco hacker in Italia: “Non è colpa della Russia, le aziende colpite erano state avvisate”

Il vertice di Palazzo Chigi è cominciato alle 9.00 di oggi, 6 febbraio. Hanno partecipato sottosegretario con delega alla Cybersecurity Alfredo Mantovano, il capo di Acn Roberto Baldoni e direttrice del Dipartimento informazione e sicurezza (Dis) Elisabetta Belloni.
A cura di Valerio Berra
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Nessuna forza straniera. Ma soprattutto nessuna forza russa. Dopo l’avviso pubblicato dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) sull’attacco hacker che ha colpito anche l’Italia sono cominciate a circolare teorie e ricostruzioni su un coinvolgimento di gruppi di cyber criminali legati alla Russia. Teorie smentite da una nota pubblicata da Palazzo Chigi: “Non sono emerse evidenze che riconducano ad aggressione da parte di un soggetto statale o assimilabile a uno Stato ostile; è invece probabile l’azione di criminali informatici, che richiedono il pagamento di un riscatto”.

A partire dalle 9.00 della mattina del 6 febbraio a Palazzo Chigi si è tenuto un vertice a cui hanno partecipato il sottosegretario con delega alla Cybersecurity Alfredo Mantovano, il capo di Acn Roberto Baldoni e direttrice del Dipartimento informazione e sicurezza (Dis), Elisabetta Belloni. Al termine del vertice è stato chiarito anche che non sono state colpite strutture strategiche: “Pur nella gravità dell’accaduto, in Italia nessuna Istituzione o azienda primaria che opera in settori critici per la sicurezza nazionale è stata colpita”.

“Chi non ha aggiornato i software ora paga le conseguenze”

Nella nota Palazzo Chigi si esprime anche in maniera abbastanza critica verso le aziende che non hanno fatto aggiornamenti ai loro software, visto che la falla sfruttata dal ransomware era conosciuta almeno da febbraio 2021: “L’aggressione informatica era stata individuata da Acn come ipoteticamente possibile fin dal febbraio 2021, e a tal fine l’Agenzia aveva allertato tutti i soggetti sensibili affinché adottassero le necessarie misure di protezione. Taluni dei destinatari dell’avviso hanno tenuto in debita considerazione l’avvertimento, altri no e purtroppo oggi ne pagano le conseguenze”.

Ora Acn si metterà al lavoro insieme alla polizia postale per capire meglio i soggetti che anche nei prossimi giorni potrebbero essere colpiti dagli attacchi. L’obiettivo di questo ransomware infatti è un software che viene utilizzato da parecchie grandi aziende per la gestione dei server dove sono conservati i dati: “Il lavoro che Acn e Polizia postale stanno svolgendo in queste ore è anche quello di identificare tutti i soggetti potenzialmente vulnerabili, in modo da circoscrivere gli effetti negativi che potrebbero derivare non solo per i loro sistemi informatici, ma pure per la popolazione (si pensi alle ricadute relative al blocco del sistema di una ASL)”.

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