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Ora per proteggersi le pecore puzzano come i lupi: come funziona il collare ai ferormoni

Due biologi hanno mescolato i ferormoni dei lupi con una cera vegetale, l’hanno inserita in una scatola e appesa a un collare che le pecore indossano mentre pascolano.
Intervista a Federico Tettamanti
Biologo e titolare do Studio Alpino
A cura di Elisabetta Rosso
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Esopo raccontava del lupo travestito da agnello, oggi la storia di ribalta. "Noi mettiamo alle pecore questo collare con i ferormoni del lupo, così i predatori non riconoscono il gregge e non lo attaccano", ha spiegato Federico Tettamanti biologo e titolare di Studio Alpino a Fanpage.it. "Oggi ci sono molti alpeggi difficili da proteggere, molti non possono permettersi un pastore e così abbiamo pensato a questa soluzione. Usiamo tre molecole che vengono utilizzate dai lupi per segnalare i confini, l'odore inganna l'animale che penserà di trovarsi nel territorio di un suo simile, quindi un luogo in cui non può entrare". Il collare è stato sviluppato in Svizzera dall'azienda Tibio. Tettamanti, insieme a Davide Staedler, ha mescolato i ferormoni dei lupi con una cera vegetale, l'hanno inserita in una scatola appesa a un collare che le pecore indossano mentre pascolano. "Il prezzo è basso, costa intorno ai 30 euro e l'effetto dovrebbe durare per tre mesi".

Tettamanti ha anche aggiunto che alle pecore non darà fastidio l'odore dei lupi intorno al collo. Ora i due ricercatori stanno testando i collari su 702 animali in diversi cantoni svizzeri, e dai primi risultati sembra che funzioni bene. "I greggi che hanno indossato il collare hanno riscontrato il 50% in meno degli attacchi, gli animali con i ferormoni addosso hanno due volte in meno la possibilità di essere prede dei lupi". Il rischio è che i predatori si abituino all'odore, "i lupi sono animali molto intelligenti e sicuramente sarà necessario fare più test per perfezionare il collare", ha spiegato Tettamanti. "Un aspetto interessante però è che questi ferormoni si sono evoluti con il lupo quindi è più difficile l'assuefazione."

Il test sul territorio

Per molti pastori i predatori che attaccano il gregge sono un'enorme perdita finanziaria, sono anche stati costretti a delimitare i pascoli, e molti altri hanno chiesto licenze per sparare ai lupi nel caso in cui minacciassero il bestiame. L'obiettivo ora è potenziare il collare, secondo gli esperti però sarà necessario integrare anche altri sistemi di sicurezza come i cani da guardia e le recinzioni elettriche.

Durante la campagna sperimentale infatti alcuni greggi sono stati attaccati. Sono stati uccisi dai predatori 58 animali, 14 indossavano il collare. Sono stati attaccati soprattutto i greggi in cui solo il 30% delle pecore indossava i ferormoni. "Non conosco a fondo la sperimentazione, quindi non posso dare giudizi definitivi",  ha spiegato Luigi Molinari, zoologo del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, a l'Arena, "tuttavia con questo metodo credo che potrebbe nascere un effetto “assuefazione”. I lupi, animali estremamente intelligenti e in grado di testare tutte le soluzioni possibili alle nostre invenzioni per prevenire danni, potrebbero abituarsi a quell'espediente e capire che non comporta nulla di particolarmente negativo. Tuttavia può essere un modo per ridurre un po’ i danni, ma difficilmente si rivelerà un sistema di prevenzione sicuro al cento per cento, come invece lo potrebbero esserlo i recinti realizzati in maniera efficace."

I lupi robot

Per tenere lontani gli animali selvatici, sono stati sviluppati anche i lupi robot. Una specie di spaventapasseri contemporaneo, simile alla maschera horror di un lupo mannaro, ringhia, corre e il suo sguardo lampeggia quando intercetta un pericolo. La sperimentazione Monster Wolf è stata lanciata in Giappone, negli ultimi anni, e sempre più agricoltori stanno acquistando i lupi robot. L'azienda ha segnalato che gli ordini stanno arrivando anche dall'Europa e dal Nord America. Il prezzo non è accessibile, ogni lupo può costare da 450.000 yen, circa 2.800 euro, a 550.000 yen, 3.400 euro. Secondo gli esperti l'integrazione di più sistemi di sicurezza, dai collari, ai lupi robot, ai recinti, potrebbe essere la strategia migliore per contrastare il fenomeno.

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