Ora Luigi Mangione ha migliaia di follower: il caso dello strano video attribuito al sospetto killer
Quello che sta succedendo sui social attorno alla storia di Luigi Mangione è strano, e forse complesso. È iniziato tutto quasi subito, appena sono arrivate le prime notizie sull’omicidio di Brian Thompson, Ceo della compagnia di assicurazione sanitaria UnitedHealthcare. La notizia della sua morte è stata celebrata da molti utenti come una vittoria. Come se fosse il suo killer fosse l’ennesimo eroe mascherato dell’ennesimo film a marchio Marvel. Un'attenzione che è esplosa quando è arrivato il nome dell'unico sospettato: Luigi Mangione, 26 anni. Tecnicamente ora "person of interest".
Il primo segnale è stato avvertito su Facebook. Il 4 dicembre del 2024 il giornale online specializzato in tecnologia Gizmondo aveva notato come la reaction più usata dagli utenti di Facebook sotto il post di cordoglio di UnitedHealthcare era un’emoji che rideva felice. Da qui è partita un’onda, soprattutto su TikTok. Il social sviluppato in Cina, di solito molto secco sulla censura, si è riempito di video che celebravano l’omicidio. Meme, canzoni blues e merchandise dedicato.
Il profilo social di Luigi Mangione
Amazon ha bloccato la vendita delle magliette celebrative. Secondo CBS News il McDonald’s di Altoona dove Mangione è stato segnalato e poi arrestato è pieno di recensioni negative. Uno dei pochi account a lui riconducibili si è riempito di follower. Il profilo su X a lui riconducibile, @PepMangione ha superato i 370.000 follower. In copertina tre foto: il Pokémon Breloom (terza generazione), una radiografica, forse riconducibile alla sua spondilolistesi e una sua foto durante un trekking.
Il profilo era fermo da giugno. Gli ultimi post riguardano tutti il rapporto tra tecnologia e salute mentale. Un podcast sull’impatto degli smartphone e dei social media, un discorso di Peter Thiel e il rilancio di The Anxious Generation di Jonathan Haidt, forse uno dei libri più importanti usciti nell’ultimo anno su questi temi. Poi nessun contenuto. A parte un video con un countdown di cui si sta parlando parecchio.
La storia del video su YouTube
C’è una video che sta girando attribuito a Mangione. Una sequenza di countdown lunga poco più di un minuto. Sull’orologio che scorre all’indietro si legge: “Se vedi questo, io sono già in stato di arresto”. Sopra c’è scritto “La verità”. Appena finisce il video si legge solo un messaggio, in fondo a destra: “A presto…”. Ecco. Nelle ultime ore è girata la notizia che la clip sia stata pubblicata dal canale YouTube di Mangione e che sia il prequel di un nuovo video in cui il sospetto killer svelerà qualche nuovo retroscena sul sistema sanitario degli Stati Uniti.
Non è così. Il video è un falso, pubblicato da qualcuno che ha finto di essere Mangione. Lo ha confermato YouTube al magazine Gizmondo: “Abbiamo chiuso il canale in questione per aver violato le nostre norme relative all'impersonificazione. Queste indicazioni proibiscono contenuti volti a impersonare un'altra persona su YouTube”.