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Intelligenza artificiale (IA)

Ora le bambole gonfiabili parlano grazie all’IA: i nuovi modelli sono diventati un problema

Un’azienda di sex toy realistici lancerà un nuovo modello di bambola gonfiabile che può reagire all’ambiente e conversare grazie a un large language model. Ma la novità lascia spazio a dubbi e possibili problemi etici. Quali sono i confini etici di queste sperimentazioni?
A cura di Velia Alvich
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La strada per arrivare a un robot senziente si è divisa in due. Da un lato c'è la parte fisica: le macchine con un aspetto più vicino a una macchina, come quelle che vengono impiegate nelle fabbriche, e i robot con le fattezze simili a quelle di un essere umano come Optimus, il modello voluto da Elon Musk. Dall'altro lato c'è l'aspetto mentale: i chatbot alimentati dall'intelligenza artificiale come Copilot, Gemini e ChatGPT.

Un giorno forse arriveremo all'unione dei due aspetti, quello fisico e quello mentale. Un robot come quello dei film di fantascienza. Mentre lo sguardo di tutti è puntato alle grandi aziende della Silicon Valley, la realizzazione di questo progetto potrebbe arrivare da un settore inaspettato: quello delle sex doll, le bambole nate come strumenti erotici.

Come saranno le sex doll alimentate dall'intelligenza artificiale

La parte fisica c'è: Starpery è un'azienda che produce proprio bambole gonfiabili. Non quelle riempite di aria, ma quelle con un'anima di metallo e la pelle simile a quella di un essere umano. Nei laboratori di ricerca e sviluppo dell'azienda, che ha sede nella metropoli tecnologica di Shenzhen, gli ingegneri stanno sviluppando un large language model da integrare nei prossimi modelli. E l'uscita dei prototipi è programmata già per questa estate.

"La nuova generazione di sex dolls, alimentate da modelli di intelligenza artificiale e fornita di sensori, può reagire sia ai movimenti sia al dialogo", ha spiegato al South China Morning Post il Ceo dell'azienda, Evan Lee. "Questo migliorerà in maniera significativa la user experience, concentrandosi sulla connessione emotiva piuttosto che su semplici abilità di conversazione". Non sarà solo un botta e risposta quello con la sex doll, quindi ma un vero e proprio dialogo che potrebbe aiutare a stabilire una relazione. Necessità fisiche, necessità emotive, necessità mentali. Una bambola (anche in versione maschile) che potrà quasi sostituire gli esseri umani.

Perché creare una bambola gonfiabile dotata di IA non è una buona idea

Forse parlare di sostituzione degli esseri umani è un'esagerazione. Innanzitutto perché il costo non è alla portata di tutti. La versione base delle bambole Starpery costa l'equivalente di 1.200 euro (ma si possono superare anche i 6.000 euro). Un prezzo che è difficile abbassare: anche solo le parti meccaniche che servono per simulare le articolazioni del modello coprono un terzo del costo di produzione. E per assorbire il peso di realizzare e mantenere l'intelligenza artificiale potrebbe gonfiare il prezzo del prodotto finito.

In secondo luogo, non tutti vogliono sostituire un partner reale, in carne e ossa (e sentimenti) con una sex doll. Forse una riflessione banale, ma necessaria. Lo dimostra la difficoltà di Starpery di aggiudicarsi il favore del mercato interno. La maggior parte delle vendite, infatti, sono concentrate all'estero. Il problema di una forma di "alienazione sentimentale" non è remoto, specialmente per chi rischia di creare una forma di dipendenza emotiva e sessuale nei confronti delle bambole.

Rimane aperta una domanda: sex doll sempre più realistiche, che in futuro riusciranno persino a sostenere una conversazione "animata" grazie a un large language model, serviranno solo come compagne di vita alternativa oppure saranno un modo per rinforzare gli stereotipi di genere e sfumare confini etici?

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