Oppo lancia il suo primo smartphone pieghevole a conchiglia e punta diventare la nuova Huawei
Oppo Find N2 Flip. Il nome non è esattamente graffiante, ma lo smartphone che battezza è sicuramente più incisivo. La cinese Oppo ha lanciato il suo primo smartphone pieghevole a conchiglia, per intenderci fa parte della categoria di smartphone con schermo flessibile che sono in grado di aprirsi sul lato corto dello schermo. Esattamente come i cellulari nei primi anni 2000. Non è la prima volta che Oppo produce un modello di smartphone con schermo pieghevole. È la prima volta però che un modello del genere supera i confini della Cina e approda nel mercato occidentale.
Il Find N2 Flip è un modello compatto. Ha due display, uno esterno da 3,26 pollici e uno interno che una volta aperto mostra tutti i suoi 6,8 pollici. Pesa 191 grammi, è spesso 7,45 mm, ha due fotocamere e quella principale ha una risoluzione da 50 Mp. Il doppio schermo diventa utile soprattutto in tema di selfie, a partire dalla possibilità di vedere l’anteprima quando il dispositivo è chiuso. Il tutto è guidato da un processore MediaTek Dimensity 9000+ e supportato da una batteria da 4.300 mAh.
Punto dolente di tutti i progetti di smartphone pieghevoli è lo schermo. Tutti i dispositivi di questo tipo sono soggetti infatti a sollecitazioni continue che con il tempo creano microfratture nello schermo. Non è difficile vedere nei modelli di smartphone foldable più vecchi con una banda nera lungo la piega principale. Oppo assicura che il suo nuovo smartphone è in grado di piegarsi fino a 400.000 volte. Se lo aprite 100 volte al giorno quindi dovrebbe durare 10 anni. Il costo? In Italia sarà di 1.199,99 euro.
Il trono vacante di Huawei e l'accordo sui brevetti
Sembra un’era tecnologica fa ma c’è stato un tempo in cui Hauwei aveva superato addirittura Apple nelle quote di mercato degli smartphone. Era l’agosto del 2018 e per la prima volta i dati Gartner sulla vendita di questi dispositivi segnalavano che nel secondo trimestre del 2018 la casa di produzione cinese era al secondo posto. Primo posto per Samsung con il 19,3% delle quote di mercato, secondo posto per Huawei con il 13,3% e terzo posto per Apple, ferma al 11,9%. Un risultato conquistato soprattutto grazie a una vasta serie di modelli tecnicamente interessanti e tutti nella fascia media di prezzo.
Poi è cominciata la prima guerra fredda della tecnologia tra gli Stati Uniti e la Cina. Prima la Casa Bianca ha iniziato a fare pressioni per eliminare la tecnologia Huawei dai suoi nodi strategici, a partire dai ripetitori 5G, poi il Pentagono ha chiesto agli alleati di non usare soluzioni offerte dall’azienda di Shenzhen. Alla fine le tensioni sono esplose quando Washington ha arrestato Meng Wanzhou, figlia del fondatore dell’azienda.
Negli anni dopo Hauwei è sparita dai radar. Per il mercato smartphone hanno fatto tanto anche i blocchi imposti da Google per il sistema operativo Android. Ora il mercato degli smartphone è crollato, al primo posto c’è Apple con il 25% di quota di mercato e invece di Huawei tra i primi cinque posti ci sono altre due aziende cinesi: Oppo e Xiaomi, rispettivamente con l’11% e il 10% delle quote di mercato.
Chi sarà l’erede di Huawei? Al netto delle quote di mercato, Oppo dallo scorso dicembre ha un vantaggio in più rispetto a Xiaomi: le due aziende hanno stretto un accordo accordo globale per la licenza incrociata di brevetti. In pratica ogni azienda può usare i brevetti dell’altra. Accordo inconsueto tra due rivali, soprattutto perché negli anni in cui Huawei si stava espandendo aveva fatto una discreta campagna acquisti in tema brevetti. Eppure potrebbe essere un ottimo modo per consentire alla tecnologia cinese di superare i ban imposti da Washington.