Odysee e Bitchute: cosa c’è nei rifugi online per razzisti, antisemiti e complottisti
Santuari per personaggi controversi, rifugi per neonazisti, razzisti, estremisti di destra e antisemiti. Telenovelas di fake news. Sono terra fertile per le teorie del complotto, per ospitare chi è stato esiliato dalle piattaforme tradizionali. BitChute e Odysee sono spazi digitali ambigui che stanno crescendo, sempre di più.
La storia di Odysee inizia con un eccentrico americano, Jeremy Kauffman, che giocava a frisbee e che ha cercato di finanziare il sito inventando una nuova criptovaluta. BitChute invece ha radici nel nord della Thailandia, qui un espatriato britannico, Vahey, ha deciso di creare una piattaforma che rispondesse alla crescente censura di internet. Il suo primo successo è stato il programma Infowars di Alex Jones, il celebre teorico della cospirazione statunitense. Per capirci, sosteneva che il massacro della scuola Sandy Hook del 2012 fosse una bufala. Secondo lui i 20 bambini uccisi erano solo attori funzionali a incentivare il sequestro di armi ai cittadini. Jones, dopo essere stato citato in giudizio, ha dovuto pagare quasi 50 milioni di dollari di danni ai genitori di un bambino ucciso nella sparatoria, ed è stato sfrattato da Youtube.
Entrambe le piattaforme infatti hanno cominciato a raccogliere seguiti successivamente alle regole sempre più stringenti contro la disinformazione e l'incitamento all'odio introdotte da Twitter, Facebook, e Youtube. Entrambe si promuovono come paradisi della libertà di parola, media alternativi, che veicolano idee un tempo marginali. Hanno coltivato un pubblico devoto, composto principalmente da uomini bianchi e giovani, secondo i dati della società di intelligence digitale Similarweb.
Basta entrare per rimanere incagliati in un labirinto di idee complottiste, razziste, violente. I video più popolari sui canali sono spesso legati, o a contenuti offensivi, oppure a video che distorcono gravemente le notizie. Qui è possibile trovare persone, filmati, dichiarazioni che sono state bannate e denunciate dalle piattaforme tradizionali. Secondo Joe Ondrak di Logically, un'azienda britannica che lavora con i governi e altre organizzazioni per ridurre i danni della disinformazione, questi siti sono diventati il primo scalo dei cospirazionisti per pubblicare i loro video, “e hanno avuto un impatto sismico nel panorama della disinformazione".
Cosa si trova dentro Odysee e Bitchute
C’è Joseph Jordan, più conosciuto con lo pseudonimo "Eric Stryker". È il co-fondatore del National Justice Party, movimento suprematista bianco. Nei suoi video su Odysee, elogia Hitler, nega l'Olocausto e sostiene politiche per proteggere i bianchi dai neri. Spesso accusa gli ebrei di aver creato “persone LGBTQ”, secondo lui sono tutti pedofili. È stato bandito dalle piattaforme e dai social media tradizionali.
È presente sia su Odysee, sia su Bitchute, anche Mark Adrian Collett, il neo-nazista inglese, teorico della cospirazione antisemita, e attivista politico, bannato da Youtube. È stato presidente dello Young BNP, la divisione giovanile del British National Party (BNP), e direttore della pubblicità del partito. Sul suo canale c’è il Patriotic Weekly Review, un talk show diretto da Collet che tratta temi nazionalisti con un taglio discriminatorio e razzista. La pagina contiene anche video che spiegano come l’inclusione di personaggi di colore nei videogiochi sia estremamente pericolosa, e rappresenti un insulto per gli integralisti bianchi. Sul tema si è espressa anche Laura Towler, che si rifugia su Bitchute perché, anche a lei, Youtube ha censurato tutti i suoi video, come spiega la didascalia del suo profilo chiedendo agli utenti di supportare il suo “lavoro”.
Anche Dries Van Langenhove, politico belga fondatore e leader dell'organizzazione giovanile nazionalista di estrema destra Schild & Vrienden, ha già un canale su Odysee, “Vlaams Belang”. Un‘indagine del programma televisivo belga Pano ha scoperto che i membri del gruppo di Dries Van Langenhove condividevano contenuti e meme razzisti, antisemiti e sessisti su gruppi segreti di Facebook e Discord. I canali più popolari di Bitchue poi ospitano spesso commentatori di estrema destra come Tarl Warwick, conosciuto anche come Styxhexenhammer666, Botany101, Tyrell Warner, o Elijah Schaffer, giornalista di destra e volto noto di Blaze tvche che ha partecipato all'insurrezione del Campidoglio. Youtube in seguito all’evento aveva bloccato la monetizzazione sul canale di Schaffer.
Megan Squire, professoressa alla Elon University nella Carolina del Nord che cerca i movimenti e i profili estremisti online, ha identificato più di 100 canali su Odysee di nazionalisti e teorici della cospirazione.
Si può trovare anche il documentario Hold-up, che denuncia la presunta cospirazione mondiale legata al Covid-19. Documentario censurato da Vimeo. Non solo, c’è Plandemic, cortometraggio bandito da YouTube e Facebook per la sua disinformazione potenzialmente dannosa, sostiene che le mascherine attivino lo stesso virus. Basta digitare Covid-19 nella barra di ricerca per immergersi in teorie bizzarre. Il primo risultato è il dottor Peter McCullough che spiega come lo studio dei vaccini modifichi il DNA. Dottore già celebre, soprattutto nei circuiti novax. Tra le sue teorie c’è anche la presunta correlazione tra i vaccini Covid e tumori dei militari americani. Seguono video che spiegano gli effetti collaterali del siero simili a quelli di una "bomba nucleare”, o il virus come arma biologica per sterminare l’umanità.
Digitando invece “massacro di Bucha”, i primi 10 risultati di ricerca su BitChute teorizzano che l'uccisione dei cittadini ucraini da parte dei soldati russi altro non fosse che una bufala per incentivare gli Stati Uniti a entrare in guerra. Altri dicono che era solo una farsa, alcuni insinuano che gli stessi soldati ucraini abbiano compiuto il massacro per poi incolpare i russi. "È l'Ucraina che sta uccidendo la propria gente", si legge tra i commenti, "gli ucraini stanno trasformando tutto questo in un circo mediatico".
Cercando “Buffalo shooting”, la sparatoria avvenuta a New York il 14 maggio 2022 per mano di un suprematista bianco, sparatoria che uccise dieci persone di colore, emergono video che spiegano come in realtà i morti fossero solo attori, c’è anche chi difende le teorie razziste dell’assassino. E poi i commenti, lo definiscono un patriota, “dobbiamo garantire l'esistenza per la nostra razza e un futuro per i bambini bianchi”, scrivono. “I nazisti avevano ragione”. Tutto questo sotto il primo video consigliato dalle ricerche.
Una crescita allarmante
L’intersezione di due tendenze ha creato le condizioni favorevoli per far crescere piattaforme come Bitchute e Odysee. Da un lato si sono nutrite delle turbolenze che hanno scosso il mondo. La pandemia, le vaccinazioni di massa, le teorie del complotto, la guerra. Dall’altro, sono diventate il posto giusto al momento giusto. Dal 2020, dopo che le piattaforme mainstream hanno iniziato a rimuovere decine di migliaia di account, sono diventate le terre dei reduci, dei bannati, dei redivivi. E sono cresciute, sempre più in fretta. Il traffico online di BitChute è salito del 63% nel 2021 rispetto all'anno precedente, raggiungendo 514 milioni di visite, secondo Similarweb, la società di intelligence digitale. Odysee, ha attirato 292 milioni di visite l'anno scorso, e il suo traffico è cresciuto esponenzialmente. Sempre osservando i dati registrati da Similarweb, durante le elezioni statunitensi del novembre 2019, le visite di sono raddoppiate toccando i 6 milioni. Nel gennaio 2021, dopo la presa d'assalto del Campidoglio, 17 milioni. Ad agosto, su Odysee, c’è stato ancora un aumento, 33 milioni.
Un microcosmo di odio è fiorito altrove, oltre le piattaforme che hanno provato a sradicarlo, per crescere al di là delle regole di moderazione dei contenuti tradizionali. Disinformazione, razzismo, violenza, per ora sono rimasti nascosti nelle reti marginali, ma il successo di queste piattaforme è il sintomo di una crescita della radicalizzazione online. Odysee, BitChute, sono vasi di Pandora. Basta aprirli per vedere quanto male c’è dentro.