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Nuovi tagli per Twitter: Elon Musk licenzia anche Esther Crawford, la dipendente che dormiva in ufficio

Continuano i licenziamenti in casa Twitter, tra i nuovi tagli ai dipendenti sembra esserci anche Esther Crawford, l’amministratore delegato di Twitter Blue e Twitter Payments che dormiva sul pavimento dell’ufficio.
A cura di Elisabetta Rosso
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Non basta dormire sul pavimento, lavorare in modalità “hardcore”, essere a capo di Twitter Blue, e nemmeno sposare con spirito calvinista le ambizioni smisurate del proprio capo. I licenziamenti di Elon Musk sono spietati. L'ultimo giro di teste e è stato comunicato nel weekend, circa il 10% della forza lavoro ha perso il posto. Secondo il Wall Street Journal, sono 200 dipendenti, tra product manager, data scientist, e ingegneri che hanno lavorato sull'apprendimento automatico. Nella lista nera sembra esserci anche la beniamina del Ceo: Esther Crawford.

È solo l’ultima mossa per ridurre i costi dell’azienda, che taglia le gambe anche agli insospettabili, come Crawford, l'amministratore delegato dei pagamenti di Twitter che ha supervisionato l'abbonamento di verifica per le spunte blu.

Elon Musk continua a licenziare i dipendenti di Twitter

È ormai il quarto slot di licenziamenti da quando Elon Musk è subentrato come Ceo ad ottobre. A pochi mesi di distanza il 70% dei dipendenti di Twitter hanno perso il lavoro. Zoë Schiffer di Platformer ha scritto su Twitter: “Wow, i licenziamenti di ieri sera hanno incluso un sacco di sorprese. I fedelissimi di Hardcore Musk (ne parleremo presto…) e il fondatore della piattaforma di newsletter Revue che Twitter ha acquisito nel 2021.” Alcuni dipendenti hanno scoperto di essere stati licenziati attraverso una mail, altri invece l'hanno capito dopo aver trovato il sistema interno bloccato. Un po' come a inizio novembre quando Elon Musk ha rilasciato la prima scarica lasciando a casa il 75% del personale di Twitter. I superstiti invece si sono ritrovati di fronte a un ultimatum imposto da Musk: o essere disposti a lavorare in modalità hardcore oppure lasciare l'azienda con una liquidazione equivalente a tre mesi del loro stipendio. Molti dipendenti hanno scelto la seconda via, innescando dimissioni di massa. Molti, probabilmente, hanno solo anticipato un licenziamento inevitabile.

Tra i fedelissimi di Hardcore Musk sembra esserci anche Esther Crawford. A renderla famosa era stato uno scatto rubato, lei in un sacco a pelo che dorme sdraiata sul pavimento del suo ufficio. Crawford l’aveva postato su Twitter, non come segno di protesta, ma di orgoglio, e infatti la risposta alle critiche scritte sotto il tweet era stata: “Siamo stati nel mezzo di una pazza acquisizione pubblica da mesi, ma andiamo avanti e sono così orgogliosa della nostra forza e resilienza". E poi aveva aggiunto: “Dato che alcune persone stanno perdendo la testa, ti spiego: fare cose difficili richiede sacrificio (tempo, energia, ecc). Ho compagni di squadra in tutto il mondo che si stanno impegnando per portare qualcosa di nuovo alla vita, quindi per me è importante presentarmi con loro e mantenere la squadra”.

L'ascesa e la caduta di Esther Crawford

La paladina di Elon Musk è stata premiata all’inizio. Mentre tutti venivano licenziati, lei gradino dopo gradino ha scalato la gerarchia. Dopo Twitter Blue, Crawford è stata nominata amministratrice delegata di Twitter Payments, per dirigere il nuovo progetto che vuole facilitare le transazioni peer-to-peer, e i pagamenti di e-commerce sulla piattaforma. Come avevano spiegato persone vicine all’azienda al Financial Times, Crawford sin da subito ha indossato benissimo la visione “hardcore” di Musk, in seguito all'ondata massiccia di licenziamenti. Quindi lavorare ininterrottamente ad “alta intensità”. "È diventata una specie di interprete tra Elon e il team del prodotto", ha spiegato un membro dello staff senior al Financial Times. La sua ascesa ha solleticato molte critiche sul nuovo modo di lavorare impostato da Elon Musk. Un ex membro dello staff senior ha aggiunto: "Non era nessuno ed è diventata qualcuno perché era disposta a vendere la sua anima per i suoi 15 minuti di fama. È disgustoso".

D’altronde Crawford non ha perso tempo, non appena Musk ha messo piede nel quartier generale di San Francisco con il suo lavandino in mano, si è subito assicurata un incontro individuale al Perch, il bar dentro Twitter, per discutere tutti i suoi piani per far migliorare l’azienda. Comprese le  proposte controverse, come la possibilità di introdurre video per adulti a pagamento sulla piattaforma (qualcosa di simile a OnlyFans ma su Twitter), iniziative in linea con i progetti del Ceo. Ma tutto questo, a quanto pare, non è stato sufficiente.

Come spiega il quotidiano The Indipendent, l'ultimo tweet di Crawford confermerebbe il licenziamento. Sul social ha infatti scritto: “La cosa peggiore che potresti fare guardandomi andare all-in su Twitter 2.0 è pensare che il mio ottimismo o il mio duro lavoro sono stati un errore. Coloro che deridono e prendono in giro sono necessariamente in disparte e non nell'arena". Infine ha aggiunto: "Sono profondamente orgogliosa del team per aver fatto così tanto rumore e caos".

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