La voce di GPT-4o e il Project Astra di Google: le news sull’intelligenza artificiale della settimana
Qui sotto troverete tutte le notizie più importanti nel mondo dell’intelligenza artificiale. Gli ultimi giorni sono stati particolarmente importanti per questo settore. Sia OpenAI che Google hanno lanciato i loro nuovi progetti. Ma non solo. In Italia ora è possibile usare Claude, il large language model di Antropic. Telefono Azzurro ha iniziato a preoccuparsi per l’intelligenza artificiale. LinkedIn ha dimostrato di avere un ottimo filtro per l’intelligenza artificiale e c'è un problema sempre più grosso con i defunti digitali.
- 1OpenAI presenta ChatGPT-4o, l’intelligenza artificiale che vuole parlare
- 2Nel nuovo Google I/O abbiamo visto come cambieranno le nostre ricerche
- 3Claude, l’intelligenza artificiale di Anthropic disponibile in Italia
- 4L’allarme del Telefono Azzurro sull’intelligenza artificiale
- 5LinkedIn e i filtri per l’intelligenza artificiale
- 6L’intelligenza artificiale e la propaganda estremista
- 7Il business dei defunti digitali
OpenAI presenta ChatGPT-4o, l’intelligenza artificiale che vuole parlare
OpenAI ha svelato quale saranno i prossimi obiettivi dell’intelligenza artificiale. Il riferimento più chiaro ha a Her, il film del 2013 diretto da Spike Jonze. In questa pellicola il protagonista decide di usare un piccolo dispositivo tascabile su cui è installata Samantha, un’assistente vocale guidato dall’intelligenza artificiale che è in grado di dialogare come un essere umano.
Le caratteristiche più impressionanti di ChatGPT-4o riguardano proprio la voce e la capacità di interagire con il mondo esterno. Il nuovo modello di OpenAI può modulare l’intonazione come fosse una persona e sono state migliorate anche le sue capacità di leggere il mondo che ha attorno.
Nel nuovo Google I/O abbiamo visto come cambieranno le nostre ricerche
Il giorno dopo l’evento di OpenAI, Google ha diffuso il suo Google I/O. Si tratta dell’evento di Big G dedicato agli sviluppatori ma dall’anno scorso è diventato lo spazio in cui viene raccontato quali progetti sta sviluppando l’azienda nel settore dell’intelligenza artificiale.
Gli spunti più interessanti sono stati due. Il primo è che Google implementerà una serie di funzioni dedicate alle ricerche. Dalle prove pubblicate sembra che l’obiettivo sia quello di dare agli utenti risposte già digerite dall’intelligenza artificiale, non più il consueto elenco di link. Il secondo è Project Astra, un assistente virtuale in grado di lavorare su diversi tipi informazioni e di leggere in tempo reale quello che viene ripreso dalla fotocamera.
Claude, l’intelligenza artificiale di Anthropic disponibile in Italia
Con un diversi mesi di ritardo rispetto al resto del mondo, nell’Unione Europea è diventata disponibile Claude, l’intelligenza artificiale sviluppata da Anthropic. Questo chatbot è stato sviluppato da Daniela e Dario Amodei, due fratelli italo-americani che nel 2020 hanno lasciato OpenAI.
L’allarme del Telefono Azzurro sull’intelligenza artificiale
Secondo l’ultimo report diffuso da Telefono Azzurro, l’intelligenza artificiale può diventare un problema per gli abusi sui minori. Nello specifico secondo l’associazione questo tipo di tecnologie sarebbero usate per la creazione di materiale pedopornografico ormai indistinguibile dalle segnalazioni reali.
LinkedIn e i filtri per l’intelligenza artificiale
Per testare le capacità di LinkedIn di gestire il materiale creato con l’intelligenza artificiale abbiamo deciso di creare un profilo assolutamente fasullo. Tutto, dall’immagine in evidenza al curriculum, passando per i posti e la scelta delle università è stato deciso dall’intelligenza artificiale. Non è finita benissimo.
L’intelligenza artificiale e la propaganda estremista
Usare l’intelligenza artificiale è sempre più facile. Non servono più studi universitari o competenze affinate nei migliori laboratori di informatica del mondo. Per questo ora queste tecnologie rischiano di diventare più pericolose, soprattutto quelle legate ai deepfake. Gli ultimi esempi sono i materiali di propaganda distribuiti dall'Isis.
Il business dei defunti digitali
La tendenza stava già montando in Cina, come abbiamo raccontato su Fanpage.it. Ora però iniziano ad arrivare segnali anche in Occidente. Combinando la tecnologia dei deepfake a quella dei chatbot guidati dall’intelligenza artificiale è possibile creare delle copie virtuale di persone defunte. L’obiettivo è quello di farle usare a chi ha appena perso un parente per aiutarlo ad affrontare il dolore di questo passaggio.