Nonna Giovanna, il nipote della star di TikTok: “Che direbbe del suo funerale? Che le importa ‘na sega”
“Benvenuti sur mi profilo Intragà! Se vi volete fa tante bbelle risate, statemi dietro!”. Luglio 2018, Instagram. Il profilo LaNonnaGiovanna pubblica la sua prima foto. Ha una parrucca rosa in testa, piena di capelli ricci. Un paio di occhiali rossi, un vestito lungo e un pollice alzato. È Giovanna Capobianco e questo è stato solo il suo primo passo sui social. Insieme al nipote Nicola Pazzi ha pubblicato decine di video, tutti in chiave comica, fino ad arrivare a 800.000 follower su TikTok e oltre 100.000 su Instagram.
Un flusso di contenuti che si è interrotto oggi. La sera di ieri Nonna Giovanna è stata trovata morta accanto al suo camino. Aveva 91 anni. Nelle ultime settimane si sentiva sempre più debole, anche se per i suoi video riusciva ancora a radunare un po’ di energie. Nicola ha raccontato a Fanpage.it come sono stati questi anni insieme, vissuti tra social, risate e una casa in campagna.
Ti ricordi il giorno in cui hai scattato a Nonna Giovanna la sua prima foto per Instagram?
Certo, è stato quando decidemmo di aprire la pagina, come prima foto avevamo deciso di farne una che avesse un po’ di impatto. Così è nata quella foto con la parrucca, l’abbiamo pubblicata il giorno stesso.
Perché avete cominciato a pubblicare i video sui social?
Io avevo studiato un anno all’accademia del comico a Milano. Dopo sono tornato a Pisa perché volevo cercare una strada professionale da solo. Quando sul mio profilo Instagram pubblicavo video con lei, la gente rideva parecchio. Abbiamo aperto questa pagina per gioco, poi è successo tutto il resto.
Ti ricordi quale è stato il primo video?
Faccio fatica a ricordarmi il primo che abbiamo girato ma mi ricordo il primo che ha fatto successo. Era il periodo in cui girava il balletto della pubblicità della Tim, quello fatto tutto in shuffle. Facemmo anche noi lo stesso balletto e arrivammo a quattro milioni di visualizzazioni.
Voi avete iniziato prima che TikTok esplodesse, quando ancora era pieno di utenti giovanissimi. Quali sono stati i primi commenti?
Io non conoscevo bene l’app. TikTok era appena arrivato in Italia e la gente era un po’ spiazzata. C’erano solo ragazzi giovanissimi, al massimo 12 o 14 anni. Non si aspettavano una nonna di quasi 90 anni che arrivasse a fare video su TikTok.
E poi invece molti si sono affezionati.
La maggior parte di cose sul web sono tutte artefatte. I video con nonna invece erano semplici, era tutto spontaneo e naturale. E questo ha fatto affezionare il pubblico.
Il video in cui avete riso di più?
Sono stati quelli del cimitero. Andavamo al cimitero del Paese e nonna raccontava tutti i soprannomi e gli aneddoti sulle persone che erano seppellite. Sono stati quelli in cui sia noi che le persone che ci seguono si sono divertite di più.
Che rapporto avevate prima di iniziare la vostra avventura sui social?
Esattamente lo stesso nei video. Abbiamo riportato la nostra vita, io davvero passavo sempre da lei a chiedere “Cosa si fa oggi?”.
Come è cambiato dopo? Vi siete avvicinati ancora di più?
Assolutamente sì. Ci ho sempre passato tanto tempo, appena avevo tempo libero ero qui. Con i video il tempo aumentava. Magari facevamo un diretta su Instagram o scoprivamo le cose di una volta, come fare l’orto o sistemare il campo.
Fuori dai video, chi era Nonna Giovanna?
Esattamente come lì. Era il massimo della leggerezza. Il massimo dell’ironia, in tutte le cose che faceva. Quando non si facevano video cucinava o sistemava il pollaio.
Viveva da sola?
Sì, aveva una casa in campagna. Prima di andare in pensione aiutava mio nonno, facevano i cenciai, come si dice in Toscana. Giravano per le strade e raccoglievano i cenci, gli stracci, e poi li rivendevano o li lavoravano.
Giovanna aveva 91 anni. Ci sono stati dei momenti in cui era troppo stanca per girare un video?
No, quella è una cosa che le piaceva sempre. Quando negli ultimi tempi vedevo che era stanca, ero io a dirle di lasciare stare.
E ora? Che ne sarà di quei profili?
I profili sicuramente rimarranno aperti. È giusto che le persone continuino a vederli. Io ora capirò cosa fare, magari più in là farò qualcosa da solo a teatro su quella che è stata la nostra storia.
Giovanna scherzava sempre sulla morte. Secondo te cosa dirà quando da qualche parte guarderà i suoi funerali?
Sicuramente userebbe un’espressione toscana: “M’importa una sega”.