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Non solo iPhone 12, quali sono gli smartphone che superano i livelli di radiazione

Nella lista nera pubblicata dall’autorità di regolamentazione francese non ci sono solo dispostivi Apple ma anche Motorola, Samsung e Xiaomi. Nonostante superino i valori consentiti, l’esposizione ai campi elttromagnetici è minima.
A cura di Elisabetta Rosso
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In questo momento è impossibile comprare un iPhone 12 in Francia, l'ANFR, l'organismo di vigilanza francese, ha vietato la vendita del modello a causa dei livelli di radiazioni oltre la soglia consentita. I test svolti hanno rilevato un tasso di assorbimento specifico (SAR) dello smartphone superiore a quanto consentito per legge. I risultati sono consultabili sul sito web dell‘autorità di regolamentazione. Nel suo database però c'è anche altro. L'iPhone 12 infatti non è l'unico dispositivo a non rispettare il limite. Ci sono altri 50 telefoni elencati nel registro che non hanno superato i test dell'autorità di regolamentazione. Tra questi il Motorola Edge, lo Xiaomi Poco X3 e due dispositivi Samsung, il Galaxy Note 10 Plus e il Galaxy Z Flip 5G .

La radiazione generata dagli smartphone viene emessa dalle antenne di comunicazione wireless presenti in ogni telefono. Wi-Fi, segnale di chiamata, Internet mobile 5G: tutti fanno affidamento sulle radiazioni RF. Permettono per esempio di guardare un video su YouTube, o ascoltare la musica con le cuffie Bluetooth, banalmente, fare una chiamata. L'ANFR ha pubblicato un comunicato stampa a luglio 2022 in cui annunciava i fallimenti dei test del Samsung Galaxy Note 10 Plus, Hisense Infinity H30 e Gigaset GX290. I produttori però hanno accettato subito di apportare aggiornamenti software sugli smartphone. Apple dopo una prima resistenza ha detto: “Rilasceremo un aggiornamento software per gli utenti in Francia per adattarsi al protocollo utilizzato dalle autorità di regolamentazione francesi. Ci auguriamo che l'iPhone 12 continui ad essere disponibile in Francia." Poi sottolinea: "Tutto questo è legato a uno specifico protocollo di test utilizzato dalle autorità di regolamentazione francesi e non è un problema di sicurezza”.

Perché l'ANFR ha testato gli smartphone Apple

L'agenzia ha spiegato che i suoi rappresentanti possono requisire campioni per i test presso i rivenditori di telefoni, se sono conformi agli standard ANFR dopo essere stati testati, verranno restituiti al negozio. Una tessera ANFR "ci autorizza, quando viene presentata ai gestori dei negozi, a prelevare campioni di telefoni cellulari dai negozi. Viene fatto in modo casuale perché dobbiamo rappresentare l'intero mercato."

L'iPhone 12 è stato ritirato dagli scaffali in Francia dopo i test dell'ANFR. In un'intervista pubblicata su Le Parisien, il Ministro francese per l'economia digitale, Jean-Noël Barrot ha dato a Apple due settimane: "Se non faranno l'aggiornamento entro i tempi stabiliti sono pronto a ordinare il ritiro di tutti gli iPhone 12 in circolazione. La regola è la stessa per tutti, compresi i giganti digitali".

Il test per misurare le radiazioni

Il test stima quanto la mano, la testa o la gamba di una persona vengono riscaldate dalle radiazioni emesse dal telefono, misurate in watt per chilogrammo (W/kg). Ogni Paese ha il suo standard RF, per esempio negli Stati Uniti, Canada e Corea del Sud, lo è 1,6 W/kg, misurato su 1 grammo di tessuto organico, in Australia, Europa e nella maggior parte del resto del mondo, lo standard è di 2 W/kg, misurato su 10 grammi. Il limite per il test è 4 W/kg, secondo gli standard ANFR. Sul dispositivo Apple sono stati registrati 5,74 W/kg, il 43% in più rispetto al massimo consentito.

I rischi dell'iPhone 12

Nonostante l'iPhone 12 superi i valori consentiti l'esposizione ai campi elettromagnetici è minima. Lo ha spiegato Barrot: "La norma europea è dieci volte inferiore al livello di emissioni che, secondo studi scientifici, possono avere conseguenze per gli utenti". Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): "Non esistono attualmente prove che l'esposizione a campi elettromagnetici a bassa intensità sia pericolosa per la salute umana". Il ministro ha spiegato che il provvedimento adottato dall'ANFR è “una procedura classica che ha già interessato molti dispositivi”.

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