“Non è Call of Duty, non arruolatevi per l’emozione”: l’avvertimento dell’ex soldato
Fin dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, numerosi ex-soldati e volontari bitrannici e di altre nazioni non direttamente coinvolte dalla guerra hanno iniziato a riversarsi nel paese per lottare all'interno della Georgian National Legion. Tra questi Thomas, un 25 enne di Londra che al DailyMail ha spiegato: "Qui non è Call of Duty, questo è reale e i russi non sono grafiche su uno schermo, hanno armi e sono preparati per sparare e uccidere". L'avviso è per tutte le persone giovani che potrebbero farsi attrarre dall'emozione di combattere in una guerra, ma che non sono preparate per affrontare uno scenario del genere.
"Il mio consiglio è quello di restare a casa a fare qualche lavoro umanitario" continua Thomas. "Potete aiutare in altre maniere, non ha senso venire qui e farsi uccidere". Dal canto suo, Thomas è un ex soldato che ha passato quattro anni nell'esercito inglese, per poi lasciare e recuperare l'uniforme nel momento in cui l'Ucraina ha iniziato a chiedere aiuto a combattenti volontari. Una chiamata alla quale hanno risposto anche legioni come la Georgian National, che a gennaio ha addestrato i civlili ucraini sulle tattiche di difesa.
Un altro giovane intervistato dal DailyMail, James, è invece un 22enne di Manchester senza esperienza pregressa nel combattimento ma che sentiva "un senso del dovere". "Si sono offerti di addestrarmi, non mi hanno dato semplicemente un'arma e mandato in prima linea" spiega il ragazzo. "Mi hanno insegnato tattiche, come usare le armi e come restare in vita perché vorrei tornare a Manchester vivo". Ma proprio come dice Thomas, una zona di guerra non è un videogioco e senza esperienza si rischia di mettere in grave pericolo la propria vita, più di quanto non lo sia già per i soldati addestrati. Le iniziative umanitarie per aiutare nel proprio paese sono tante e sono sicuramente altrettanto utili.