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No, la Russia non sta per disconnettersi da internet

Il documento che indicherebbe la volontà di disconnettere la Russia da Internet ha in realtà un altro obiettivo: contiene indicazioni per proteggere i portali statali da attacchi esterni.
A cura di Marco Paretti
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La Russia è in procinto di disconnettersi dall'internet globale in favore di una rete interna e completamente isolata rispetto al World Wide Web? Non è proprio così. Sebbene il paese stia effettivamente lavorando dal 2019 a un'alternativa al network che oggi tutti utilizziamo per connetterci online, i documenti che nelle ultime ore sono trapelati sul web e che secondo qualcuno confermerebbero la volontà di disconnettersi entro l'11 marzo, indicano invece un'altra operazione. Cioè quella di rafforzare la protezione dei servizi statali da attacchi esterni.

A diffondere la notizia della supposta disconnessione è stato l'account Twitter di Nexta, che nelle ultime ore ha pubblicato un documento firmato dal Ministero della Trasformazione digitale Andrei Chernenko riportante alcune indicazioni relative ai domini della pubblica amministrazione russa. Prima di tutto, l'origine del documento non è confermata, così come non lo è la sua veridicità: chi l'ha condiviso afferma che il testo, rivolto alle autorità esecutive federali e agli enti costitutivi della Federazione Russa, è trapelato, ma questo elemento non è stato confermato. Anche se fosse vero, però, il documento non contiene riferimenti alla disconnessione da internet.

Di base il testo riassume diversi punti ai quali viene chiesto di adeguarsi entro l'11 marzo. Si tratta, di base, di spostare i server e i domini statali nell'intranet russa, cioè il network interno del paese e slegato dal World Wide Web. In breve, la lettera chiede di utilizzare dei DNS localizzati sul territorio del paese, di cancellare i codici Javascript legati a risorse esterne, di non utilizzare hosting esteri, di usare domini .ru e di aggiornare le password attivando anche l'autenticazione a due fattori. Va da sé che queste indicazioni hanno un obiettivo ben chiaro: aumentare la protezione dei servizi statali da attacchi esterni, in primis da parte di Anonymous che la scorsa settimana ha dichiarato guerra al Governo di Putin.

In nessuno di questi punti, però, si parla di disconnettere il paese da Internet, un'operazione che, al netto delle gravissime implicazioni che avrebbe su cittadini e aziende, non può di certo essere compiuta in fretta e furia. "Ci stiamo preparando per vari scenari e per garantire che le risorse russe siano disponibili per i cittadini" avrebbe spiegato Chernenko al Kommersant. "Il telegramma per le agenzie governative delinea una serie di semplici consigli sull'igiene informatica che aiuteranno a organizzare il lavoro in modo più efficace per proteggere le nostre risorse dal traffico dannoso, mantenere i servizi in funzione e controllare i nomi di dominio". Chernenko è in seguito intervenuto nuovamente sul tema, spiegando che "non ci sono piani per disconnettersi da Internet dall'interno".

La Runet, la rete interna e schermata della Russia, resta ovviamente possibile in futuro, ma lo switch totale non sembra così immediato come qualcuno ha lasciato intendere. Anzi, sembra che il documento voglia delineare delle regole per sopravvivere al contrario: se il resto del mondo decidesse di escludere la Russia (o parte dei suoi servizi e siti) dal WWW, spostando tutto sulla rete interna si garantirebbe il funzionamento dei servizi governativi. Lo stesso varrebbe in caso di pesanti attacchi DDoS. Sempre delle ultime ora è la notizia che la Cogent Communications, una delle principali aziende che fornisce dorsali oceaniche, ha chiuso i rapporti con la Russia. Un'azione che probabilmente porterà a una diminuzione delle velocità di rete nell'intero paese. A parte questo, difficilmente l'11 marzo la Russia sparirà dal web, anche perché un'operazione di questo tipo comporta dei rischi non da poco.

Tecnicamente è possibile che un giorno il paese decida di bloccare tutti i nodi che trasmettono e ricevono dati da e per l'esterno, tagliandosi fuori dal nostro internet e rivolgendosi solamente a una rete interna. Ma le conseguenze sarebbero terribili e forse persino peggiori delle sanzioni che stanno colpendo la Russia in questi giorni. Potenzialmente qualsiasi dispositivo o servizio che non ha server in Russia e che si affida a uno scambio di dati con server esteri smetterebbe di funzionare. Smartphone, smart TV, app, servizi, etc: senza la possibilità di raggiungere i server di Apple, Google, Samsung e di ogni altra azienda che non ha una presenza su Runet (e che in questa situazione difficilmente si adopererà per averla) questi elementi diventerebbero inutilizzabili. Il tutto sarebbe poi controllato dal Roskomnadzor, l’organo russo che si occupa del controllo delle telecomunicazioni. In questo scenario nemmeno una VPN aiuterebbe i cittadini ed eludere questo blocco. In quel caso sarebbero completamente isolati.

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