Neuralink funziona, il video con l’uomo paralizzato che gioca a scacchi muovendo il mouse con il pensiero
"È come usare la ‘Forza' sul cursore e farlo muovere dove voglio", racconta Noland Arbaugh, il richiamo è ai superpoteri dei Jedi nei film di Star Wars. Arbaugh ha 29 anni, ed è rimasto paralizzato dalla spalla in giù dopo un incidente subacqueo, eppure mercoledì ha giocato una partita a scacchi online. È il primo paziente umano a cui è stato impiantato Telepathy, il dispositivo Neuralink. L’azienda sta sviluppando un’interfaccia cervello-computer, o BCI, che mira ad aiutare i pazienti con paralisi grave a controllare le tecnologie esterne utilizzando solo segnali neurali.
Arbaugh ha fatto l'intervento a gennaio, "è stato semplicissimo", ha spiegato nel video della partita a scacchi trasmesso in streaming su X. “Sono stato letteralmente dimesso dall’ospedale il giorno dopo”. Ha poi aggiunto: “Non è perfetto, direi che abbiamo riscontrato alcuni problemi. Non voglio che la gente pensi che questa sia la fine del viaggio, c’è ancora molto lavoro da fare, ma mi ha già cambiato la vita."
È dal 2016 che Neuralink lavora a questo chip, a dicembre del 2022 sono state annunciate le prime sperimentazioni umane, e ora sono arrivati i primi risultati. La lista d'attesa per coinvolgere oltre 20.000 persone nella sperimentazione (entro il 2030) è stata aperta a settembre 2023 per trovare i primi 11 pazienti e verificare la sicurezza e l'efficacia del chip. Una volta terminata la prima operazione per testare l'impianto su un umano, Elon Musk ha annunciato:
“I progressi sono buoni e il paziente sembra essersi ripreso completamente, senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza. Il paziente è in grado di muovere il cursore sullo schermo semplicemente pensando”.
Come funziona Telepathy
Il dispositivo è il primo prodotto dell’azienda americana che si occupa di sviluppare interfacce neuronali impiantabili e, come suggerito dal nome, serve a controllare altri device esterni, come un computer o un arto robotico, solo con il pensiero. E infatti Telepathy si basa sulla brain-computer interface (BCI), l’interfaccia cervello-computer che permette una comunicazione tra l’attività cerebrale e un qualsiasi altro device esterno.“Permettere di controllare il tuo smartphone o computer e, attraverso questi, quasi ogni altro device con il solo pensiero” ha spiegato Musk nell’annuncio dato sui social.
Il chip è alimentato da una piccola batteria che si ricarica in modalità wireless, è in grado di rilevare ed elaborare i segnali neurali, e trasmetterli (sempre in modalità wireless) a un’applicazione che li traduce in azioni o intenti su un dispositivo esterno.
L'obiettivo di Neuralink
La sperimentazione è stata approvata a maggio 2023 dalla Food and Drugs Administration (FDA) degli Stati Uniti, per “persone affette da tetraplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o a sclerosi laterale amiotrofica (SLA)”.
L’obiettivo dell'azienda è infatti quello di “creare un’interfaccia neuronale per il ripristino dell’autonomia di coloro che oggi hanno bisogni medici insoddisfatti”. Neuralink però non vuole solo aiutare le persone con paralisi e condizioni debilitanti, l'azienda punta a sviluppare anche un dispositivo in grado di “sbloccare il potenziale umano” migliorandone capacità fisiche e mentali fino a raggiungere la “simbiosi con l’intelligenza artificiale”.
L'intervento per impiantare i chip
Il chip viene installato dietro l'orecchio e inserito chirurgicamente nel cervello da un robot sviluppato sempre da Neuralink. “L’impianto registra l’attività neurale attraverso 1.024 elettrodi distribuiti su 64 filamenti. Questi filamenti altamente flessibili e ultrasottili sono fondamentali per ridurre al minimo i danni durante l’impianto e nel tempo”, hanno spiegato gli scienziati e ingegneri di Neuralink.
L'operazione dura circa due ore, e per installare i chip viene rimossa e sostituita una porzione di cranio. È già successo che pazienti si sottoponessero a interventi simili. In alcuni casi sono stati registrati problemi, l'impianto infatti rischia di innescare stati dissociativi a livello psicologico, alcuni pazienti hanno sperimentato una paralisi decisionale, e c'è stato anche un caso di tentato suicidio.