Netflix lancia un nuovo abbonamento per aumentare la dipendenza da streaming
È il 2013 e Netflix decide di far uscire tutti gli episodi delle sue serie tv nello stesso momento. Gli utenti premono play e rimangono incollati allo schermo fino alla fine. Il binge watching si poteva fare già con i Dvd ma è la piattaforma di streaming a consacrare le maratone sul divano, e proprio quell'anno il termine finisce tra i finalisti per la parola dell’anno degli Oxford Dictionaries insieme a twerk, bitcoin e selfie, non vince per poco, conquisterà il primo posto nel 2015 per il Collins English Dictionary. Passano dieci anni, lo streaming deve reinventarsi, diminuiscono gli abbonamenti, aumenta la concorrenza e così Netflix recupera la formula magica. "A partire dal primo trimestre del 2024, i nostri inserzionisti in tutto il mondo saranno in grado di utilizzare il nostro nuovo formato di pubblicità "Binge" (nome provvisorio) basato sulla preferenza degli spettatori di guardare vari episodi uno dopo l'altro. Dopo aver visto tre episodi consecutivi, gli abbonati avranno l'opportunità di guardare il quarto senza pubblicità."
Netflix ha lanciato un anno fa, il 3 novembre 2022, il Piano Standard con Pubblicità a 5,49 al mese, che alla fine ha sostituito il Piano Base a 7,99 euro al mese. L'idea di inserire pubblicità durante i film e le serie tv, lo stesso meccanismo portato avanti per anni dalla televisione, ha funzionato, e infatti il format è stato seguito a ruota dalle altre piattaforme di streaming. "Mentre continuiamo a consolidare e adattare il nostro servizio, siamo lieti dei progressi registrati finora e di aver raggiunto 15 milioni di utenti attivi a livello globale al mese", scrive Netflix sul suo blog. Per non frenare il successo ritrovato cerca nuove soluzioni e punta sul binge watching.
Le novità annunciate da Netflix
Il format è semplice e spinge a guardare sempre un episodio in più. Dopo aver visto tre puntate infatti la quarta verrà riprodotta senza inserzioni pubblicitarie, questo a partire dal 2024. Non solo, dalla prossima settimana gli abbonati al Piano Pubblicità potranno anche usufruire di altri vantaggi, tra questi, vedere con la stessa utenza due contenuti in simultanea e scaricare i contenuti che vogliono vedere offline sul proprio dispositivo. Il Piano pubblicità sarà anche visibile in Full HD (con risoluzione di 1080p) e su due dispositivi contemporaneamente.
La piattaforma nella sua nota spiega poi che dal prossimo anno introdurrà il QR Code nelle pubblicità, per permettere all'utente di avere maggiori informazioni sul prodotto sponsorizzato, e le pubblicità, che ora oscillano tra i 15 e i 30 secondi, potranno arrivare a durare anche un minuto.
Perché il binge watching è un problema
Binge watching è un neologismo che nasce dall'unione di binge, traducibile come abbuffata, e watching, visione. In realtà le maratone televisive venivano trasmette in tv già negli anni '60 e '70. Con l'arrivo dei Dvd, e prima dei VHS, sempre più persone cominciano a guardare in modo compulsivo saghe e serie tv, ma bisogna aspettare Netflix per consacrare il fenomeno a livello mainstream. Nel 2014 uno studio di Harris Interactive ha mostrato che la metà degli utenti di Netflix guardava tra i due e i sei episodi di una serie televisiva consecutivamente. Sempre nel 2014, un sondaggio pubblicato su Statista ha rilevato che il 42% dei giovani statunitensi tra i 14 e i 25 anni guardava due o più episodi consecutivamente almeno una volta a settimana. Nel 2016 secondo una ricerca di Deloitte il 70% dei consumatori statunitensi aveva cominciato a guardare cinque episodi di fila.
Il binge watching però rischia di innescare dipendenza, incidendo negativamente sul benessere mentale e sulla capacità di concentrazione. Alcuni ricercatori italiani dell’università La Sapienza di Roma e dell’università degli studi di Parma hanno rilevato una correlazione tra l'insonnia e le maratone di serie tv. Non solo, uno studio condotto dai ricercatori dell'Università del Texas ha evidenziato come il binge watching sia correlato a episodi depressivi, solitudine, incapacità di autogestirsi e obesità, che viene utilizzato, come succede spesso con gli eccessi, per allontanarsi da situazioni o sensazioni negative. Infine, secondo i ricercatori Robert Kubey e Mihaly Csikszentmihalyi le maratone di serie tv innescano una reazione chimica cerebrale simile a quella dell'assunzione di droghe, un'attività neurale che si trasferisce dall'emisfero sinistro a quello destro favorendo il rilascio di endorfine, in grado di rilassare lo spettatore e fargli desiderare di premere ancora play.