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Nessuna “nave madre” iraniana sta lanciando droni sugli USA, ma il mistero resta: chieste contromisure

Il mistero dei droni nei cieli degli USA continua a non avere risposte ufficiali, tra segnalazioni genuine, chiusure di aeroporti e basi militari, fake news su una nave madre dell’Iran e tanta propaganda politica. Il fenomeno ha innescato una sorta di isteria di massa, ma alcuni Stati iniziano a chiedere contromisure adeguate per rilevare i velivoli sospetti.
A cura di Andrea Centini
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In questi giorni negli Stati Uniti sta occupando l'apertura di giornali e telegiornali il caso della presunta invasione di “grandi e misteriosi” droni, con migliaia di segnalazioni che continuano a susseguirsi da metà novembre in diversi Stati. Tra quelli più coinvolti vi sono il New Jersey e New York, ma numerose anomalie sono state registrate anche in Connecticut, Pennsylvania e Maryland. Diversi cittadini, ma anche militari ed esponenti delle forze dell'ordine, stanno segnalando la presenza in cielo di questi droni “grandi come piccole auto” dal volo irregolare. Spesso sono soli, ma talvolta si muovono anche in formazione, stando alle testimonianze.

Alcuni hanno sorvolato luoghi sensibili e la Federal Aviation Administration (FAA) ha disposto la chiusura temporanea di specifiche aree. Fra esse sono coinvolti anche aeroporti – compreso quello di New York Stewart chiuso nel fine settimana – e persino basi militari, come la Picatinny Arsenal in New Jersey. La stampa americana riporta alcune testimonianze di comportamenti sospetti dei droni, che si allontanerebbero rapidamente spegnendo le luci quando qualcuno prova ad avvicinarsi per controllarli, ad esempio con un elicottero. Al momento la situazione appare piuttosto nebulosa e tra le segnalazioni genuine sono finite nel calderone anche parecchie fake news (come il video manipolato dell'uomo che spara a uno di questi velivoli), propaganda politica e una cospicua dose di isteria di massa.

Sia il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti d'America (U.S. Department of Homeland Security – DHS) che l'FBI, coinvolti nelle indagini del caso, hanno affermato che non risultano attività malevole da parte di questi droni e soprattutto che al momento non c'è alcuna “minaccia alla sicurezza nazionale o alla sicurezza pubblica”. Ricordiamo che lo scorso anno un cosiddetto pallone spia cinese fu abbattuto sull'Oceano Atlantico da un missile lanciato da un caccia F-22, su ordine del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli USA prendono molto seriamente le invasioni dello spazio aereo, pertanto questo presunto lassismo nei confronti di dozzine di velivoli in più Stati suggerisce che siamo sicuramente innanzi a un'anomalia, ma non a qualcosa di così significativo o grave. Ciò nonostante diversi esponenti politici stanno cavalcando l'ondata di indignazione e preoccupazione che scorre sui social network per puntare il dito contro l'attuale governo in carica. Proprio Donald Trump, neo presidente eletto degli USA che tornerà a sedere nello Studio Ovale della Casa Bianca a partire dal prossimo 20 gennaio, in un post sulla sua piattaforma social Truth si è detto scettico che il governo non sia a conoscenza di questa presenza massiccia di droni. Così lo ha esortato a dare immediati chiarimenti al pubblico oppure di abbattere questi velivoli.

Secondo quanto affermato dal FBI durante un briefing alla Casa Bianca, sotto indagine al momento vi sarebbero meno di 100 delle 5.000 segnalazioni arrivate all'agenzia, come riportato da Forbes. Nella maggior parte dei casi, infatti, si trattava di elicotteri e aerei con equipaggio, che la gente continua a scambiare per droni proprio alla luce del cortocircuito mediatico che si è creato su questo fenomeno. Anche molti dei presunti droni filmati nel New Jersey dal senatore Andy Kim, tra i politici più attivi sulla questione, non sarebbero altro che velivoli regolari. Ciò nonostante, alcuni colleghi si sono lasciati andare a vere e proprie bufale. In un'intervista a Fox News, ad esempio, il repubblicano Jeff Van Drew ha affermato che l'Iran avrebbe inviato una “nave madre” piena di questi droni nei pressi della costa orientale degli USA. L'affermazione è stata seccamente smentita dal Pentagono. “Non c'è nessuna nave iraniana al largo delle coste degli Stati Uniti e non c'è nessuna cosiddetta nave madre che lancia droni verso gli Stati Uniti”, ha dichiarato la vice addetta stampa del Dipartimento di Difesa americano Sabrina Singh.

Al netto di bufale, sviste macroscopiche e mera propaganda politica, che ci sia qualcosa di anomalo dietro questi avvistamenti non si può escludere, visto che sono stati chiusi anche aeroporti e basi militari. A causa del senso di insicurezza che continua a perdurare, alcuni governatori e funzionari politici locali stanno avanzando richieste al governo federale per poter disporre di contromisure adeguate. In prima linea c'è la governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul, che ha richiesto interventi legislativi per dare ai singoli Stati i poteri di potersi occupare in prima persona dei droni. In questo momento, infatti, tali operazioni possono essere gestite dalle sole agenzie federali, come dall'FBI.

Il senatore Chuck Schumer ha inoltre richiesto l'invio di sistemi specializzati in grado di rilevare droni nello spazio aereo di due degli Stati più coinvolti, il New Jersey e lo Stato di New York. Come riportato dalla ABCNews, la richiesta è per i sistemi Robin Radar Systems grazie alla tecnologia a 360°, più efficiente dei sistemi standard e lineari. “Alcuni droni sono piccoli. Alcuni dei loro schemi di volo sono irregolari. Più droni che volano insieme possono confondere un sistema radar tradizionale, ed è per questo che, ancora una volta, questa nuova tecnologia può davvero darci le risposte di cui abbiamo bisogno”, ha chiosato Schumer. Il senatore ha sottolineato che nessuno crede che si tratti di velivoli di un Paese straniero, ciò nonostante le anomalie che continuano a susseguirsi meritano una risposta rapida per chiarire definitivamente natura, origine e scopo di queste continue e inspiegabili violazioni.

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