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Nelle regole di Spotify c’è un buco che permette al podcast no-vax di Joe Rogan di restare online

Perché un podcast no-vax può restare online su Spotify? La risposta è nelle regole della piattaforma, che lasciano aperto uno spiraglio nemmeno troppo contenuto per criticare vaccini e mascherine.
A cura di Marco Paretti
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Spotify ha scelto Joe Rogan al posto di Neil Young. La piattaforma ha deciso di non rimuovere il podcast di Joe Rogan contenente diverse affermazioni critiche nei confronti dei vaccini anti-Covid anche in seguito al ritiro della musica dell'artista canadese, decisione peraltro presa anche da Joni Mitchell nelle ultime ore. La scorsa settimana Young ha rimosso la sua discografia dal servizio in streaming, accusando Spotify di consentire a un no-vax come Joe Rogan di poter pontificare dal suo podcast. Anche di fronte a questa presa di posizione, però, la piattaforma ha deciso di non rimuovere il podcast. Il motivo? Nelle sue regole c'è una sorta di vuoto normativo che ne consente la pubblicazione.

Secondo un messaggio interno trapelato e pubblicato da The Verge, la responsabile delle comunicazioni di Spotify, Dustee Jenkins, avrebbe spiegato che dopo aver analizzato tutti gli episodi del Joe Rogan Experience, non sarebbero stati trovati elementi in violazione delle regole. Insomma, il podcast può restare online. Nella nota si legge che Spotify utilizza "un team interno composto da alcuni dei migliori esperti del settore" che collabora con terze parti in grado di "consigliare miglioramenti alle politiche". Ma perché un podcast che getta ombre sui vaccini anti-covid è considerato accettabile da una piattaforma come Spotify? A spiegarlo è un link che Jenkins allega alla nota e che rimanda alle policy aziendali.

Il punto chiave di queste regole è quello relativo alle linee guida sui contenuti relativi alla salute, che vietano:

Contenuti che promuovono pericolose informazioni false o ingannevoli riguardo alla salute che potrebbero causare danni offline e/o rappresentare una minaccia diretta alla salute pubblica, come:

Negare l'esistenza di AIDS o Covid-19

Incoraggiare l'infezione deliberata con una malattia grave o pericolosa per la vita

Suggerire che consumare candeggina possa curare varie malattie

Suggerire che indossare una mascherina possa causare pericoli fisici e gravi

Promuovere o suggerire che i vaccini sono progettati per causare la morte.

Queste linee guida, per quanto focalizzate anche sulla attuale pandemia di Covid, lasciano aperti dei vuoti normativi nemmeno troppo contenuti. Per esempio, le regole consentono ai podcaster di affermare che i vaccini causano la morte, semplicemente non si può dire che sono stati progettati per farlo. Oppure in un podcast si può dire che indossare le mascherine non serve a niente, basta non affermare che indossarle provoca danni fisici. Insomma, in questa zona grigia Joe Rogan può operare tranquillamente anche pubblicando idee molto critiche nei confronti di elementi chiave come vaccini e mascherine. "Applichiamo le nostre politiche in maniera consistente e oggettiva" ha commentato Jenkins. "Non sono influenzate dai media, da chiamate di un individuo o da partner esterni. Non significa che personalmente sono d'accordo con questi contenuti, ma ho fiducia nelle nostre politiche e nella ratio dietro ad esse. Ogni creator deve sottostarti alle nostre policy".

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