Nel 2040 dormiremo sulla Luna dentro una casa stampata in 3D: il progetto della Nasa
Quattro anni fa, Raymond Clinton Jr., consulente tecnico senior dell'ufficio di scienza e tecnologia presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, comincia a disegnare case, strade e piste di atterraggio su una lavagna. Progetta una specie di villaggio che non verrà mai costruito sulla Terra, l'obiettivo infatti è la Luna. La Nasa prevede di creare appartamenti e ristoranti sul satellite entro il 2040. "Siamo in un momento cruciale e in un certo senso sembra un sogno", ha detto al New York Times Niki Werkheiser, direttore della tecnology maturation della Nasa.
L'agenzia spaziale statunitense vuole lanciare una stampante 3D sulla Luna e creare abitazioni con cemento lunare composto da schegge di roccia, frammenti minerali e polvere che si trovano sullo strato superiore della superficie del satellite. Le case non sono pensate solo per gli astronauti ma anche per i civili. Il progetto è ambizioso e non sarà semplice portarlo a termine, ci sono diversi ostacoli, per esempio la polvere abrasiva, che, se inalata, potrebbe essere tossica.
La NASA sta collaborando con università e aziende private per costruire il futuro sulla Luna, ma prima di tutto sarà fondamentale la missione Artemis 2, che inaugurerà la nuova fase di esplorazione lunare, dopo l’ultima storica missione, Apollo, nel 1972. Artemis 2 non vuole solo riportare gli umani sulla Luna, ma anche mettere le basi per realizzare un avamposto permanente, che consentirà di stabilire la presenza umana sul satellite e usarlo come stazione per lanciare le future missioni su Marte.
Come costruire case lontano dalla Terra
Stampare nello spazio non è così semplice. “La chimica è la stessa lassù, ma la fisica è diversa”, ha spiegato Patrick Suermann, preside della School of Architecture della Texas A&M University, che sta lavorando con la Nasa. Per esempio viaggiare leggeri è fondamentale. "Ogni chilogrammo aggiuntivo trasportato su un razzo diretto verso la Luna costa circa un milione di dollari. Trasportare materiali dalla Terra per costruire nello spazio è insostenibile" ha spiegato Suermann. Ogni cosa che verrà costruita sulla Luna dovrà prima essere testata sulla Terra. Per questo sono state già realizzate camere di prova sottoposte alle condizioni estreme, come le radiazioni.
ICON, una società di costruzioni con sede ad Austin, in Texas, sta collaborando con la Nasa per creare i prototipi delle abitazioni in 3D. Quasi tutti gli oggetti possono essere stampati, e ICON sta già realizzando progetti sulla Terra utilizzando un materiale da costruzione chiamato Lavacrete. Per esempio il Community First di Austin Village, 400 case per senzatetto, e abitazioni economiche e resistenti agli uragani per gli abitanti Nacajuca, in Messico. "La stampa 3D può creare un futuro migliore per l’umanità”, ha spiegato Jason Ballard, amministratore delegato di ICON, in un comunicato stampa. Ali Kazemian, professore di tecnologia delle costruzioni presso la Louisiana State University, sta lavorando invece con la Nasa sul materiale di stampa. L'obiettivo è creare un cemento senz'acqua ricavato da versioni simulate del materiale roccioso che esiste sulla Luna. Secondo Kazemian i minerali lunari potrebbero funzionare meglio rispetto al cemento per la stampa 3D.
Arredamento lunare
Oltre ai muri saranno necessarie porte, sedie, letti, tavoli. La Nasa sta lavorando con università e aziende private per creare "mobili spaziali," stanno anche pensando a come utilizzare i minerali nel suolo lunare, per esempio per creare piastrelle di diversi colori, che potrebbero essere utilizzate per cucine e bagni. “Tra dieci anni la tecnologia delle costruzioni potrebbe essere molto diversa, i robot che utilizziamo potrebbero essere molto sofisticati, e anche l’intelligenza artificiale sarà più avanzata. Quello che possiamo fare adesso è elaborare strategie di formazione che rendano i lavoratori edili pronti per il futuro a venire”, ha spiegato Amirhosein Jafari, professore di tecnologia delle costruzioni presso la Louisiana State University.
Le prove generali
A giugno è iniziato il test che simula la vita su Marte. Quattro persone per un anno vivranno e lavoreranno in un nuovo habitat stampato in 3D, chiamato Mars Dune Alpha, presso il Johnson Space Center della NASA, a Houston. La missione è la prima di tre simulazioni pianificate della superficie marziana che avranno l’obiettivo di fornire dati su una varietà di fattori, inclusa la salute e le prestazioni fisiche e comportamentali dell’equipaggio. L’habitat, di circa 500 metri quadrati, è composto da alloggi, una cucina e aree dedicate per attività mediche, ricreative, fitness, e crescita delle colture, c'è anche un’area di lavoro e due bagni.
Una stazione di sosta
Al momento è difficile immaginare il valore del mercato immobiliare sulla Luna, e c'è anche chi immagina il satellite come una miniera a cielo aperto piuttosto che una nuova terra da colonizzare. Non solo, potrebbe essere anche una tappa strategica per andare più lontano, per esempio su Marte. Anche perché, secondo la Nasa, l'acqua sulla superficie lunare potrebbe essere convertita in carburante per i missili, e in questo caso il satellite si trasformerebbe in una sorta di autogrill dove rifornirsi, mangiare qualcosa in una struttura stampata in 3D, e poi ripartire.