Nei prossimi film di Star Wars la voce di Darth Vader sarà replicata da un’intelligenza artificiale
A 91 anni James Earl Jones ha deciso di andare in pensione. Scelta legittima, vista l’età. Dopo una carriera cominciata negli anni ’50 l’attore statunitense ha tutto il diritto di decidere di fermarsi. Se lui è invecchiato però non lo sono i suoi personaggi, anzi. Nell’infinita tela di prequel e sequel a cui ora ci ha abituati l’industria cinematografica le maschere che James Earl Jones ha indossato potrebbero tornare per anni. Una di queste è Darth Vader, uno dei protagonisti (secondo alcune letture, il protagonista) della saga di Star Wars.
Come riporta la rivista Deadline, Jones avrebbe firmato un accordo per cedere tutti i diritti della sua voce a Lucasfilm. Nello specifico l’attore avrebbe permesso alla casa di produzione, ora posseduta da Disney, di utilizzare i suoi campioni vocali per creare nuovi dialoghi sfruttando l’intelligenza artificiale (IA). L’operazione, non semplice a livello tecnico, dovrebbe essere portata a termine dalla startup Ucraina Respeecher.
Come si crea un dialogo con l’IA
Come tutte gli algoritmi legati all’intelligenza artificiale, anche quello di Respeecher parte da una serie di dati. In questo caso l’archivio di partenza è una libreria digitale in cui sono salvati tutti i campioni vocali da James Earl Jones raccolti nel corso degli anni. Singole parole, suoni, inflessioni e toni di voce che vengono scomposti per poi essere riuniti e formare nuovi frasi a seconda delle esigenze.
Non è la prima startup Respeecher si trova davanti a una richiesta del genere. Sempre per Lucasfilm infatti aveva lavorato per ricostruire la voce del giovane Mark Hamill, l’attore che aveva interpretato la parte di Luke Skywalker. Anche qui la tecnica era stata la stessa: i dialoghi che compaiono nelle serie The Mandalorian e The Book of Boba Fatti sono costruiti mettendo insieme materiale proveniente da tra trasmissioni radiofoniche e altri doppiaggi.