Naomi Walkland (Bumble): “In Italia una donna su tre usa app di dating. Io ho conosciuto mio marito”
Bumble si presenta come “l’app che permette solo alle ragazze di scrivere per prime”. È un'app di incontri e negli ultimi anni ha cominciato a rosicchiare fette di mercato a Tinder. Nonostante tutte le battaglie femministe una donna che ci prova è ancora una chimera, (meno di prima, chiaro, ma c’è un ampio margine di miglioramento). E spesso, anche in modo inconsapevole, le donne sono vittime di una cultura che le vuole non desideranti ma desiderate. Bumble insieme all’istituto Metrica Ricerche ha realizzato uno studio per capire cosa vogliono le donne italiane dal dating online. È emerso un panorama difficile dove il romanticismo cambia forma, si cerca la libertà di desiderare ma ci sono poi anche i freni dei pregiudizi.
Le app di dating sono usate dal 35% delle donne in Italia, una percentuale che si alza al 40% se si prende in considerazione solo la Gen Z. Ne abbiamo parlato con Naomi Walkland, dirigente del marketing di Bumble in Europa e Medio Oriente. Tra le altre cose, lei ha conosciuto suo marito su Bumble, “primo match, primo appuntamento sull’app”.
Qual è il primo dato che emerge nella ricerca sulla donne in Italia?
Il ruolo delle donne sta cambiando e questo influenza ciò che le donne cercano. Sia negli appuntamenti, sia nelle relazioni. Per esempio nel nostro sondaggio abbiamo scoperto che per la stragrande maggioranza delle donne italiane (il 75%) il romanticismo è ancora una componente fondamentale di una relazione sentimentale. In Italia più di una donna su tre usa un'app di dating.
Ma anche il romanticismo è cambiato insieme alle donne.
Certo, sta cambiando. Oggi le donne sono alla ricerca di un romanticismo contemporaneo, più incentrato sul rispetto reciproco, sulla maturità emotiva e sulla comunicazione aperta, non tanto cavalleria o i grandi gesti d’amore. Con le nostre vite così impegnate e veloci, le donne italiane trovano il romanticismo anche nelle cose pratiche, la condivisione delle faccende domestiche può essere un gesto romantico.
Quali sono i problemi per le donne che si iscrivono a un’app di incontri?
Sulle app tradizionali, le donne vengono bombardate di messaggi o avance indesiderate, anche commenti offensivi o immagini oscene. Bumble è stata creata per cambiare queste cose. Invece di sviluppare un’altra app costruita sul punto di vista di un uomo, ci siamo concentrati sulle esigenze delle donne. E si inizia con lasciare che siano loro a fare il primo passo.
Perché è così importante fare il primo passo?
Restituisce alle donne il controllo sugli appuntamenti. Fare la prima mossa le autorizza a prendere l’iniziativa e non aspettare che un uomo le approcci. Inviando per prime i messaggi, sono le donne a stabilire il tono di una conversazione. Può essere un modo per ispirare le donne a essere più proattive anche in altri aspetti della loro vita.
I vantaggi di essere una donna su un’app di incontri quali sono?
Da sempre gli esseri umani condividono storie d’amore: ci sono libri, film e opere teatrali dedicati a questo tema. La connessione e le relazioni sono al centro di ciò che significa essere umani. Avere un posto dove andare per trovare queste connessioni importanti è davvero uno strumento di empowering per le donne. Mi piace dire che le app di incontri oggi sono solo un’estensione del bar o della caffetteria o del locale, ma pieno di single e aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Come vengono protette le donne su Bumble?
Per proteggere le donne dai messaggi indesiderati abbiamo attivato dei sistemi di intelligenza artificiale che rilevano il linguaggio offensivo. Ci piace imparare dalla nostra comunità e già in passato abbiamo sviluppato delle funzioni in base ai loro feedback.
C’è anche chi evita le app di incontri per paura di essere giudicata.
Le app di dating sono la nuova normalità e più di una donna italiana su tre le usa, o le ha usate, per incontrare persone, e tra la Generazione Z il numero è ancora più alto. Ma è vero, alcuni pregiudizi persistono: un terzo delle donne italiane teme di essere percepita come facile. Questo riflette un conflitto culturale, da un lato si vuole uscire dagli schemi di genere, dall’altro sembra essere particolarmente difficile emanciparsi completamente dai pregiudizi che ancora permeano la cultura delle relazioni uomo- donna.
Anche perché le app di incontri nell’immaginario comune sono rimaste uno strumento per avere rapporti occasionali.
Ci sono pregiudizi, le donne italiane potrebbero non sentirsi ancora a proprio agio anche solo nel dire che hanno conosciuto qualcuno online, ma la situazione sta cambiando. Una cosa importante è dire prima se si cerca una relazione o qualcosa di occasionale.
Tu hai mai usato Bumble?
Sì. Ho conosciuto mio marito su Bumble: è stato il mio primo match su Bumble e il mio primo appuntamento su Bumble! Oggi abbiamo anche il nostro “Bumble baby”. Questo ovviamente mi ha legato ancora di più all’app.
Non tutte le storie finiscono così. Spesso le ragazze hanno esperienze difficili sulle app di incontri.
La sicurezza online delle donne è un problema enorme, che poi è ancora più grande delle app di incontri. Su internet ci sono abusi, messaggi d’odio. Abbiamo introdotto una serie di funzioni per la sicurezza come la verifica delle foto, nel 2019 invece abbiamo lanciato la videochat in-app per consentire alle persone di conoscersi meglio prima di incontrarsi senza dover scambiare dati personali come il numero di telefono. Usiamo l’intelligenza artificiale per rilevare le immagini oscene non richieste, come le dickpick, il nostro sistema le offusca automaticamente. Recentemente abbiamo messo una versione di Private Detector a disposizione di tutta la comunità tecnologica per contribuire a rendere internet più sicuro.