Musk non sta investendo in Italia, malgrado i rapporti: dove sono le sue aziende
Nell’agosto del 2023 il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si era reso protagonista di una vicenda abbastanza curiosa. Ben prima che l’affare Boccia gli rovinasse la carriera politica aveva dovuto convincere Elon Musk che il Colosseo non era il luogo adatto per combattere un incontro di arti marziali miste con Mark Zuckerberg. Una saga ormai dimenticata, seppellita da un rapporto che ha portato Musk sempre più vicino all’Italia e soprattutto al governo guidato da Giorgia Meloni. Tanto che il 24 settembre è stato proprio Elon Musk a consegnare alla presidente del Consiglio il Global citizen award 2024, il premio conferito a diversi leader e figure internazionali dal think tank Atlantic Council di New York.
La partecipazione ad Atreju per promuovere la natalità, gli incontri formali a Palazzo Chigi, i post a favore di Matteo Salvini e adesso anche il premio dell’Atlantic Council of United States consegnato direttamente alla nostra premier. Certo. Elon Musk è l’uomo più ricco del mondo, secondo l’Informa Connect Academy nel 2027 potrebbe diventare il primo triliardario al mondo, ma quali sono i suoi veri interessi in Italia?
Il mito degli investimenti: le parole del suo uomo in Italia
La vicinanza con un uomo in grado di spostare tutti questi capitali potrebbe far ben sperare per il futuro degli investimenti. In realtà non ci vuole molto a raffreddare le aspettative. Basta leggere l’intervista pubblicata oggi da Repubblica ad Andrea Stroppa, a vario titolo uomo di Elon Musk in Italia: “Le sue aziende in Italia non hanno grandi interessi, siamo un Paese che non cresce da decenni”. Stroppa, informatico esperto, formalmente è un tecnico di SpaceX ma di fatto è diventato l'uomo che cura l'agenda di Musk nel nostro Paese.
Dove lavorano le aziende di Elon Musk: Tesla e le Gigfactory
In effetti basta controllare meglio le sedi delle aziende di Elon Musk fuori dagli Stati Uniti per capire meglio di cosa sta parlando Stroppa. Partiamo da Tesla, l’azienda che si occupa di auto elettriche. In tutto il mondo esistono otto Gigafactory di Tesla, impianti enormi e caratterizzati da un alto livello di automazione. La maggior parte di questi sono negli Stati Uniti, dalla California a Texas, nuova frontiera per le industrie tech.
Fuori dagli Stati Uniti ci sono solo due Gigafactory: una a Shanghai, primo stabilimento all’estero, e una vicino a Berlino, primo stabilimento nell’Unione Euoropea. Il prossimo? Secondo il Financial Times, ci sarebbero dei movimenti per capire come costruire la prossima fabbrica Tesla in India con un investimento tra i due e i tre miliardi di dollari. L’Italia al momento non è in lista e l’unico riferimento alla possibilità di aprire una fabbrica Tesla in Italia è stato nominato solamente da Adolfo Urso, ministro per il Made in Italy. Nel febbraio del 2024 aveva detto:
“Sapete anche voi che in Germania hanno respinto a larga maggioranza un piano di espansione massiccia dell'unico impianto di assemblaggio europeo di Tesla e questo comporterà certamente una revisione dei piani del gruppo statunitense con il quale, anche con lui, dialoghiamo da mesi”.
Gli investimenti nel settore aerospaziale: i satelliti Starlink
Discorso a parte per l’altro che traina l’altro settore dove Elon Musk è protagonista: lo Spazio. Elon Musk ha fondato e guidato dal primo giorno SpaceX, l’azienda grazie a cui gli Stati Uniti sono tornati ad avere un vettore per arrivare sulla Stazione Spaziale Internazionale dopo la fine del programma Space Shuttle. Aprire una base di lancio per lo Spazio non è come aprire una fabbrica di auto elettriche e in fatti SpaceX ha una sede principale, la Starbase in Texas, e poi si appoggia a siti di lancio della Nasa. Impensabile, al momento, un investimento di questo tipo in Europa. Anche per ragione pratiche: i punti di accesso per lo Spazio da noi scarseggiano.
Giusto nel gennaio del 2023 è stata inaugurata la prima base di lancio di satelliti in Unione Europea. Il sito, una vecchia proprietà dell’est, è quello di Kiruna nel remoto Nord della Svezia. Al massimo le possibilità per SpaceX sono quelle di avere contatti con le aziende italiane del settore aerospaziale per la costruzioni di componenti. Ma forse lo scenario più concreto, o immediato, è quello di una collaborazione di un altro tipo, basata non sulle forniture ma sui servizi. Dice Stroppa : “Bisognerebbe rovesciare e chiedersi se all’Italia farebbe comodo avere al proprio fianco un’impresa della comunicazione Internet satellitare come Starlink, visto come sta andando il progetto Pnrr per portare la fibra in tutto il Paese”.