Muore dopo una liposuzione, il chirurgo: “Come riconoscere chi può operare”

Il 18 marzo Simonetta Kalfus, 62 anni, è deceduta presso l'ospedale Grassi di Ostia, dodici giorni dopo essersi sottoposta a una liposuzione in uno studio privato in zona Tuscolana a Roma. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire se le condizioni del luogo in cui è stata operata fossero a norma. Sono coinvolti tre medici che avrebbero avuto un ruolo ancora da chiarire, l'ipotesi di reato è di omicidio colposo.
Klafus secondo l'autopsia è morta a causa di una grave sepsi, l'infezione si sarebbe diffusa rapidamente agli organi vitali della donna. Il caso non è isolato. A novembre 2024 Agata Margaret Spada, 22 anni, ha perso la vita dopo un intervento di rinoplastica. Spesso le operazioni di chirurgia plastica e medicina estetica vengono sottovalutate dai clienti o considerate meno rischiosi.
Stando ai dati condivisi dai carabinieri del Nas nel 2022 sono state controllate 793 strutture, tra centri estetici e studi medici estetici, le autorità hanno sanzionato 110 strutture. Su 125 studi di chirurgia estetica e plastica controllati nel 2024 in Italia la metà sono risultati irregolari. Per capire meglio i rischi degli interventi estetici e soprattutto come riconoscere cliniche autorizzate e affidabili abbiamo parlato con Maurizio Ressa, presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (SICPRE).
Cosa si sa al momento del caso Kalfus? Cosa potrebbe essere successo?
Sappiamo dall'autopsia che il decesso è dovuto a una sepsi, per le informazioni disponibili ad oggi la morte potrebbe essere avvenuta a causa di coagulazione intravascolare disseminata provocata dallo stato settico. Tradotto in parole semplici, a causa di una grave infezione si formano coaguli di sangue in qualsiasi parte del corpo
Non è la prima volta che succede, sono interventi sottovalutati dai pazienti?
In generale lo sono gli interventi di chirurgia estetica, per i quali si dimentica spesso di soppesare il primo sostantivo che li definisce, chirurgia. Anche se motivati dal desiderio di essere più belli o sembrare più giovani, sono procedure che comportano anestesie, incisioni, suture, convalescenze. La preparazione del medico e l'idoneità del luogo che ospita gli interventi devono essere indagati e valutati con cura, ricordando che si può mettere a repentaglio la salute e addirittura la vita. Purtroppo, la cronaca periodicamente lo ricorda e lo dimostra.
Perché c'è meno consapevolezza?
Penso che innanzitutto ci sia una radicata, cattiva abitudine nella comunicazione. Espressioni come “ritocchini”, “interventini” e altri diminutivi hanno contribuito negli anni a creare un immaginario di interventi-non interventi, da affrontare in pausa pranzo, a cuor leggero, come un taglio dal parrucchiere o una manicure. Ovviamente non vogliamo diffondere una cultura del terrore, perché la chirurgia estetica in mani preparate e in strutture idonee è sicura, ma come tutte le altre chirurgie va affrontata con consapevolezza e serietà.
Quali rischi si corrono durante un intervento di chirurgia plastica come la liposuzione?
Farei un distinguo. Ci sono rischi connaturati a qualsiasi tipo di intervento chirurgico, e sono essenzialmente quelli relativi alla somministrazione dell'anestesia e alla possibilità di andare incontro a infezioni. E ci sono poi i rischi specifici della lipoaspirazione, che consistono nella possibilità di spingere grumi di grasso o coaguli di sangue in grossi vasi, con l'effetto di farli arrivare ai polmoni. Inoltre, i grumi di grasso e i coaguli di sangue possono ostruire i vasi stessi.
Si tratta di casi percentualmente esigui, ma che professionisti seri e preparati prevengono con cautela. Infine, bisogna ricordare che la lipoaspirazione è un intervento metabolico, il cui trauma non è cioè limitato alla durata dell'intervento. Per questo, nei 4-5 giorni successivi all'intervento, è importante monitorare i liquidi, l'alimentazione e le generali funzioni dell'organismo. Anche se comporta incisioni molto piccole, di pochi millimetri – e neanche un punto di sutura – è un intervento assolutamente da non sottovalutare.
Stanno aumentando gli incidenti durante gli interventi di chirurgia estetica e plastica?
Per quanto riguarda la chirurgia estetica, si tratta fortunatamente di pochi casi, che hanno però una grandissima risonanza mediatica, anche legata al fatto che si tratta di chirurgia elettiva. Chi si sottopone a una lipoaspirazione, a una rinoplastica, a un lifting e alle altre procedure della chirurgia estetica lo fa al di fuori di un contesto di urgenza e necessità, partendo da uno stato di buona salute. Anche per questo è così importante informarsi e pensarci bene, perché non c'è nessuna ragione per correre inutili rischi.
Ci sono dei numeri?
No, non saprei quantificare il fenomeno.
Ha citato la rinoplastica, sembra che ci siano punti in comune tra il caso Kalfus e Spada, anche lei vittima di un intervento di chirurgia plastica…
Sono proprio questi episodi che ci hanno portato e ci sostengono nel nostro impegno verso una legge che limiti gli interventi di chirurgia estetica ai soli specialisti in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, i medici che dopo la laurea hanno proseguito la loro formazione frequentando per 5 anni la scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica. Abbiamo presentato una bozza di legge e siamo fiduciosi che si possa arrivare presto a un testo definitivo.
Come bisognerebbe scegliere un intervento del genere?
Il primo consiglio è di rivolgersi a uno specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, quindi il medico che si è formato come dicevamo seguendo il percorso tradizionale che ovviamente non ha nulla a che vedere con corsi o master di poche settimane. Per verificare il titolo di studio del medico basta visitare il sito della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi E Odontoiatri, alla pagina https://portale.fnomceo.it/cerca-prof/.
Poi bisogna dire che la lipoaspirazione non è indicata per chiunque. Il paziente ideale ha depositi di grasso localizzati, è vicino al peso forma e in buona salute. Quindi non serve per dimagrire, ma per meglio definire la silhouette.
Come si fa a riconoscere una clinica affidabile da un centro potenzialmente pericoloso?
Studi medici, ambulatori chirurgici e cliniche private devono essere in possesso delle necessarie autorizzazioni, concesse dalle Regioni di appartenenza. Verificare questi aspetti, anche burocratici, può essere difficile per il paziente. Per questo il consiglio più “pratico” è quello di scegliere con attenzione lo specialista, verificare la sua formazione e fare una visita di persona, nella quale porre tutte le domande. Risposte evasive, semplicistiche e ambienti chiaramente poco “attrezzati” devono insospettire e portare ad escludere quel professionista.
Un consiglio per chi vuole affrontare un intervento simile?
Non avere fretta, non fidarsi del sentito dire, di quello che si vede sui social, fare una visita di persona, chiedere esplicitamente dove verrà eseguito l'intervento, se ci sarà un anestesista, chiedere quali potrebbero essere le complicanze e come verrebbero affrontate. Sicurezza non vuol dire comportarsi come non ci fossero rischi, sempre presenti nella nostra vita, ma mettersi nella migliore condizione per affrontare qualsiasi eventualità, anche la meno probabile.