Muore a 22 anni dopo un intervento al naso: i rischi della chirurgia low cost sponsorizzata sui social
Agata Margaret Spada, 22 anni, ha perso la vita dopo un intervento di rinoplastica il 7 novembre. Aveva trovato lo studio medico tramite una sponsorizzazione su TikTok, aveva chiamato e prenotato l'operazione al naso. La morte potrebbe essere stata causata da una reazione allergica ai farmaci. La Procura ora ha disposto il sequestro dell'ambulatorio e i medici della clinica sono stati inseriti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. Il caso spinge a una riflessione su un fenomeno consolidato, quello della chirurgia low cost sponsorizzata sui social.
L'universo della salute su TikTok è eterogeneo, ci sono medici che si tolgono la maglietta mentre raccontano i loto interventi, divulgatori scientifici, santoni e health coach che consigliano di infilarsi le patate dei calzini per curare l'influenza. Ci sono anche cliniche e centri medici che sponsorizzano interventi e trattamenti. D'altronde quello dei social è un nuovo business che ha conquistato il mercato pubblicitario fai da te. Basta investire 10, 20, 50 euro per intercettare il tuo pubblico di riferimento.
Sono diventati virali soprattutto interventi di chirurgia plastica e medicina estetica, che spesso vengono sottovalutati dagli utenti o considerati meno rischiosi. I trattamenti a base di filler, botox, ma anche i peeling, sono interventi medici a tutti gli effetti, non esenti da rischi o possibili effetti avversi, come dimostra il caso Spada (ma non solo). La mercificazione della medicina estetica sui social promuove un modello pericoloso che attrae sempre più spesso gli utenti con super sconti e trattamenti in offerta. Dietro i prezzi stracciati però spesso ci sono team impreparati o sale operatorie non attrezzate per gestire le emergenze.
La scelta, sia del trattamento, sia del medico, necessita di un confronto approfondito, di un incontro preliminare per chiarire i rischi e i possibili effetti collaterali e bisogna sempre verificare l'accesso in strutture mediche autorizzate.
Margaret Spada e il medico conosciuto su TikTok
Spada è arrivata a Roma da Lentini, in provincia di Siracusa in Sicilia, il 4 novembre per sottoporsi a una rinoplastica, un trattamento estetico al naso. Dopo l'intervento però non si risveglia, e dopo tre giorni di coma il 7 novembre è deceduta presso l'ospedale Sant’Eugenio. Spada aveva scelto la clinica su TikTok, era comparso un contenuto sponsorizzato e aveva deciso di prenotare l'intervento.
Nella struttura non è stato trovato alcun documento, cartella clinica o registrazione relativa all'intervento. Non sembra esserci nemmeno l'attestazione sul consenso informato sottoscritto da Spada. Non solo, dalle prime indagini emerge che il centro medico era sprovvisto anche di targhetta esterna o insegna. "Non sappiamo se questo centro fosse di fatto autorizzato a somministrare anestesie, aspettiamo fiduciosi anche l’esito dell’autopsia", ha spiegato l'avvocato dei genitori di Spada Alessandro Vinci.
I medici titolari della clinica, padre e figlio, sono stati inseriti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. L’indagine cercherà di stabilire se c’è stata negligenza, se l’anestesia è stata somministrata correttamente e se il centro aveva tutte le autorizzazioni necessarie.
La mercificazione della medicina estetica sui social
L'annuncio visto da Spada era un contenuto sponsorizzato, quindi la clinica ha pagato per intercettare i clienti interessati. I contenuti a pagamento vengono spinti dall'algoritmo in base all'importo, non ci sono quindi garanzie di qualità, più paghi più persone lo visualizzano. Non solo, l'algoritmo targhettizza in base alle ricerche, quindi la pubblicità compare nei feed di utenti interessati.
Da un lato c'è quindi un nuovo business promozionale, dall'altro una tendenza generazionale. Secondo diversi studi la GenZ preferisce usare i social media al posto dei motori di ricerca tradizionali. Cercano informazioni su viaggi, ristoranti e anche su cliniche medie. Secondo uno studio di Doxa Pharma, un giovane su tre della generazione Z e oltre un quarto dei millennial si rivolge agli health influencer per discutere, affrontare e segnalare condizioni croniche e problemi di salute. Non solo, la moderazione sui social, spesso inefficace, e i modelli a pagamento rischiano di dirottare gli utenti verso contenuti o contatti potenzialmente pericolosi.
E infatti, secondo uno studio condotto dai medici della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago la gran parte degli annunci su Instagram vengono pubblicati da medici che non hanno una specializzazionem un fenomeno diffuso soprattutto nell'ambito della chirurgia plastica, oppure da persone che non hanno studiato medicina. Molti utenti inconsapevoli si sono affidati a persone che non erano professionisti del settore per interventi chirurgici esponendosi gravi rischi per la salute.
La disinformazione medica su TikTok
Hashtag come #celiactok, #diabetestok e #sinustok hanno milioni di visualizzazioni, ogni tag rimanda a innumerevoli video su ogni problema di salute. La disinformazione medica su TikTok rappresenta un problema con potenziali conseguenze negative per la salute degli utenti.
Secondo i ricercatori dell'UChicago, che hanno pubblicato un nuovo studio sulla disinformazione medica su TikTok, "ci sono informazioni di alta qualità e fattuali su piattaforme di social media come TikTok, ma potrebbe essere molto difficile distinguerle dalle informazioni diffuse dagli influencer che possono effettivamente essere dannose", ha spiegato Christopher Roxbury, chirurgo presso l'UChicago Medicine e autore dello studio.
Alcuni "trattamenti promossi sui social media sono davvero pericolosi", le persone potrebbero non ricevere cure mediche di cui hanno veramente bisogno o affidarsi trattamenti alternativi inefficaci promossi online. "Spesso i pazienti in clinica mi fanno domande su cose che hanno visto online o sui social media, e ho scoperto che molte volte le informazioni hanno indirizzato i pazienti nella direzione sbagliata", ha spiegato Roxbury. "In alcuni casi, vedo pazienti che hanno già cercato e subito tale trattamento senza alcun beneficio; in casi più rari, sono stati danneggiati".
Quello di Spada non è un caso isolato. I trattamenti e gli interventi estetici possono essere mortali. A ottobre, Alessia Neboso, Napoli, è deceduta in seguito a un intervento di mastoplastica additiva, Helen Comin, di Cittadella, è morta dopo essersi sottoposta ad un intervento di chirurgia al seno. Kaydell Brown, 40 anni, ad agosto è deceduta dopo un lifting ai glutei. Anche Melissa Kerr di Gorleston nel Norfolk, è morta nel 2019 dopo un'intervento simile, Demi Agoglia, 26 anni, di Salford, Greater Manchester a gennaio ha invece avuto un infarto causato dalla stessa operazione.