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Multe per pezzotto e streaming illegali, Capitanio (Agcom): “Basta vedere una sola partita”

Massimiliano Capitanio (commissario Agcom) spiega a Fanpage.it come funzioneranno le sanzioni per chi guarda le partite di calcio in streaming su piattaforme pirata. Le multe vanno dai 150 ai 5.000 euro. Le nuove misure riguardano sia gli utenti che i distributori di contenuti illegali.
Intervista a Massimiliano Capitanio
Commissario Agcom
A cura di Valerio Berra
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Il sistema ormai dovrebbe essere pronto a entrare in azione. Da diversi mesi l’Autorità garante per le comunicazioni (da qui Agcom) insieme alla Guardia di Finanza sta lavorando per creare un sistema in grado di intercettare chi prova a guardare una partita di calcio attraverso un canale illegale. L’obiettivo è monitorare tutti i metodi, dal pezzotto ai gruppi Telegram con i link delle piattaforme illegali di streaming. Parte di questo progetto è diventata nota come Piracy Shield.

Certo, non tutto in queste fasi ha funzionato nella direzione immaginata. A marzo Stefano Zanero aveva spiegato a Fanpage.it che l’esordio del Piracy Shield aveva causato anche il blocco di siti che non avevano a che fare con la pirateria. Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, ci ha spiegato come funzionano le multe che arriveranno agli utenti.

In questi giorni si è parlato di multe automatiche.

Sì, non so se è il termine è corretto. Funziona un po' come gli autovelox. La segnalazione parte in automatico ma poi è comunque la Guardia di Finanza che decide come muoversi dopo aver raccolto i dati.

Per cosa viene fatta la multa?

La multa scatta per chi guarda in modo consapevole o inconsapevole una partita trasmessa da una piattaforma illegale. Può essere con quello che chiamiamo pezzotto, con le app che si possono scaricare dagli store o attraverso i gruppi Telegram. Non importa.

C’è una soglia di tolleranza?

No. Basta vedere anche solo una partita. Certo, se gli utenti lo hanno fatto una volta sola, magari da un link, allora anche la multa sarà commisurata: parliamo di una sanzione da 150 euro. Se invece hanno acquistato il pezzotto o comunque un abbonamento a questi servizi allora possiamo arrivare anche a 5.000 euro di sanzione.

Oltre a questo, l’obiettivo è anche quello di disabilitare le piattaforme.

Si, questo diciamo avviene partendo dalle segnalazioni dei detentori dei diritti che denunciano i siti dove vengono veicolati contenuti piratati. Sono loro che inviano ad Agcom una prova della trasmissione dei contenuti senza diritti. Non è un passaggio formale, devono produrre una copia forense. Da qui Agcom processa le richieste e entro 30 minuti dalla segnalazione parte l’ordine di disabilitare la piattaforma illegale.

Come arriverà la multa?

Come tutti i tipi di sanzione. Per gli utenti di queste piattaforme arriverà una sanzione da pagare, immagino per posta. Questo però vale per gli utenti, per chi invece è proprietario del servizio e si arricchisce con questi contenuti sono previsti percorsi più seri.

Quando arriveranno le prime sanzioni?

Al momento non sono ancora iniziate. Stiamo finendo di mettere a punto tutti i protocolli. Chiarisco però una cosa: questa manovra serve anche per tutelare gli utenti che guardano contenuti su streaming illegali: i loro dati, anche quelli dei pagamenti, sono in mano a organizzazioni criminali che poi non hanno problemi a rivenderli.

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